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Eolico. Erbetta (Rinascita Civica): bisogna valutare anche i pro

repertorio

Una voce, almeno in parte, fuori dal coro quella del consigliere di Rinascita Civica Mario Erbetta. Il tema è quello del parco eolico. L’esponente di minoranza boccia il consiglio tematico di martedì: “è stato una semplice contrapposizione politica senza nessuna vera cognizione di causa“. Erbetta critica l’intervento del sindaco Gnassi: “Per non dire un no secco in sintesi ha detto “si potrebbe ma basta che le pale non si vedano! Impatto visivo zero!” Secondo voi sarà mai possibile che delle pale alte più di 100 m messe anche a distanza di 12/20 km non si vedano?“. E sulla necessità di un piano energetico per la città fatta sempre dal primo cittadino, il consigliere ricorda che “è lui che governa da oltre 9 anni e ci pensa solo ora
che ci vuole un piano energetico?“.

Per Erbetta, prima di dire si o no all’impianto, si riserva di fare una rilevazione più attenta. “Tutti – dice – parlano del bello e del brutto e della deturpazione della linea del mare come paesaggio e non cercano neppure di poter conoscere le motivazioni che inducono dei privati a investire un miliardo di euro nel progetto in un momento così difficile per l’Italia. La politica – prosegue – di fronte a questi progetti deve poter comprendere seriamente i pro e i contro prima di esprimersi, sentendo i realizzatori del progetto, tutte le associazioni ambientaliste pro e contro, i pescatori, il Presidente della Provincia e anche il nostro Sindaco e per farlo serve necessariamente un Consiglio Comunale Aperto dove poter ascoltare tutte la parti in causa e poi prendere una
decisione“. “Apprezzo – dice ancora Erbetta – che i Consiglieri di Patto Civico- Italia Viva concordino sul cercare di capire e sul Consiglio Comunale aperto e li invito a firmare la mia richiesta di tale consiglio che potrà essere condivisa con tutti quei consiglieri che vogliono approfondire il tema in modo completo ed esauriente. In quella sede potremmo farci tutti un’idea chiara del progetto, delle possibili variazioni dello stesso, della possibilità di chiedere compensazioni sul territorio, delle ricadute occupazionali e sul fine vite delle pale.” conclude.