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risposta riminese al dibattito

Alla scuola Montessori banchi sicuri, ma niente rotelle

In foto: scuola Montessori
scuola Montessori
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mer 29 lug 2020 14:46
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La nuova scuola primaria Montessori di via Cuneo si dota di banchi per garantire sicurezza e distanziamento e sicurezza ai suoi alunni. Si tratta di materiale appositamente pensato per le scuole “Montessoriane” e che il Comune di Rimini ha acquistato con un investimento di oltre 97 mila euro. In particolare sono stati modificati alcuni grandi tavoli in dotazione per la realizzazione della “scuola senza zaino” in 160 banchi singoli  70×50 cm, da utilizzare per le normali attività didattiche nelle classe. I banchi possono essere ricomposti per le attività didattiche collettive, appena sarà possibile prevederle. Banchi e sedie saranno anche dotati di piedini antiscivolo, ma in programma c’è anche di realizzarli in laboratori con i bambini, utilizzando le palline da tennis.

Dei nuovi arredi fanno parte anche armadietti personalizzabili in cui ogni alunno potrà, quando le norme lo permetteranno, lasciare a scuola i propri libri, quaderni, pouf, pedane e panche morbide. E poi, ancora, carrelli mobili polivalenti con cassetti e maniglie ergonomiche, ganci laterali porta zaino, cassetti modulari, tappetini imbottiti, mensole. Gli spazi saranno distribuiti sui due piani di circa 1800 mq.

Con i nuovi arredi – spiega Mattia Morolli, assessore ai servizi educativi del Comune di Rimini – andremo non solo a completare un modello di scuola già pronta per essere utilizzata con il rispetto delle nuove norme, ma anche ad allargare a innovazioni didattiche i nuovi spazi. Montessori non sarà solo il nome di una nuova targa sull’edificio di via Cuneo ma, anche grazie ai nuovi arredi, l’ispirazione ad un modello didattico, culturale e sociale troppo spesso dimenticato dalla scuola italiana. Si tratta di un investimento importante perché abbiamo voluto puntare sulla qualità e sulla duttilità di strumenti pensati come parte integrante della didattica e non solo come accessori strumentali. Tutto, dalla progettazione degli spazi all’acquisto degli arredi è stato il frutto di un intenso lavoro di confronto e ascolto con i dirigenti scolastici e le insegnanti, facendo tesoro delle segnalazioni delle famiglie”.