Indietro
menu
il dramma di via coletti

Prima il mix di farmaci, poi il soffocamento: così è morta la 77enne malata

In foto: i carabinieri in via Coletti
i carabinieri in via Coletti
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: < 1 minuto
mer 24 giu 2020 17:23 ~ ultimo agg. 25 giu 11:32
Facebook Whatsapp Telegram Twitter
Print Friendly, PDF & Email
Tempo di lettura < 1 minuto
Facebook Twitter
Print Friendly, PDF & Email

Le benzodiazepine che il marito le ha fatto ingerire non sarebbero state sufficienti a ucciderla. Così, avrebbe usato un sacchetto di plastica o un cuscino per soffocarla. E’ questa l’ipotesi della procura, basata sull’esito dell’autopsia, effettuata dalla dottoressa Loredana Buscemi, che parla di una insufficienza respiratoria acuta, compatibile con un’asfissia.

Emergono nuovi dettagli sul dramma di via Coletti, dove lunedì mattina il marito di 75 anni ha ucciso la moglie di 77 anni da tempo malata di Alzheimer e poi ha cercato di togliersi la vita ingerendo gli stessi farmaci. Quando, però, ha visto che non erano sufficienti, si è infilato un sacchetto in testa. Voleva raggiungere il più in fretta possibile la moglie, l’amore della sua vita che quel maledetto morbo gli stava strappando via giorno dopo giorno.  A salvarlo un’amica di famiglia che verso le 8.30 è entrata nel loro appartamento. Ultimamente lo faceva spesso, dava ai coniugi una mano. Quando ha visto il 75enne disteso sul pavimento della camera da letto, con un sacchetto in testa, glielo ha strappato via ed è corsa a chiamare il 118.

L’uomo, un ex infermiere, per fortuna è fuori pericolo, ma resta ricoverato in medicina d’urgenza all’ospedale Infermi. E’ ancora scosso e piuttosto confuso e non è ovviamente in grado di sostenere un colloquio con il giudice. L’accusa nei suoi confronti resta quella di omicidio volontario. Ora bisognerà attendere l’esito delle analisi sui campioni tossicologici, oltre a quello di successivi accertamenti, più approfonditi, prima di mettere la parola fine a un dramma familiare che merita rispetto.