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Locale chiuso, lavoratori a casa

Ex Nettuno, slitta la sentenza. Ex affittuari: saremmo pronti a riaprirlo

In foto: l'America Graffiti @newsrimini.it
l'America Graffiti @newsrimini.it
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
ven 19 giu 2020 12:30 ~ ultimo agg. 20 giu 08:13
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Le possibilità che l’ex Nettuno ed ex America Graffiti a Rimini possa riaprire per l’estate 2020 sono ridotte al lumicino. La complessa diatriba tra concessionari e gestori era esplosa prima dell’emergenza covid con la chiusura improvvisa del ristorante la cui disponibilità era tornata, su decisione del Tribunale, alla famiglia Parmeggiani. Il contenzioso è tutt’ora in corso ma l’udienza è slittata a dopo l’estate proprio a causa della pandemia. Nei giorni scorsi sulle pagine del Resto del Carlino c’era stato l’intervento dei fratelli Parmeggiani che avevano spiegato le difficoltà a riaprire anche a causa di una stagione molto incerta e dei lavori ancora in corso in piazzale Kennedy. L’unica ipotesi sarebbe l’apertura per il solo mese di agosto. Dichiarazioni che non vanno giù però agli ex gestori della Nettuno 2010 srl che intervengono tramite il proprio legale Massimiliano Angelini. “Hanno chiesto al Tribunale – si legge –, che in corso di causa, venisse a loro riconsegnata d’urgenza l’azienda che, a loro dire, viveva un “PERICULUM” lasciandola nelle mani di Nettuno 2010 Srl, e, riottenuta all’inizio di febbraio, hanno spento le luci e lasciato a casa i dipendenti. Hanno accatastato all’interno tutto l’arredo esterno (dell’affittuario), hanno coperto l’insegna (dell’affittuario) e ora, con il sole che splende, stanno… “valutando la situazione”.” La Nettuno 2010 srl ricorda di aver gestito il locale negli ultimi tre anni quando la situazione dei lavori in piazzale Kennedy era ben peggiore e contesta il fatto che i concessionari non menzionino “neppure che nessuna apertura potrebbero fare con beni nostri all’interno”. “Dopo aver pagato l’intera ristrutturazione e 150 mila euro all’anno – continuano gli ex affittuari –, forti di essere legittimi proprietari di pressoché tutto l’arredo e l’attrezzatura, attendevamo fiduciosi la sentenza che era fissata per il 9 giugno pronti ad aprire qualora fosse stata riassegnata a noi. Continuiamo ad essere fiduciosi in una sentenza che, rimandata dal tribunale a settembre, ci riconsegni l’azienda regalando a quel posto una seconda riapertura dopo quella che già ci vide protagonisti dieci anni fa”. La Nettuno 2010 rispedisce poi al mittente le accuse di aver gettato fango: “noi anziché gettare fango abbiamo versato solo tanto denaro. Il fango, invece, più che gettarlo, dalla rotonda noi l’abbiamo rimosso”.
Siamo immediatamente pronti – concludono gli ex affittuari – a riaprire il locale, a riassumere tutti i dipendenti ancora a casa per volontà della Nettuno S.n.c. e a far rivivere un pezzo di riviera, simbolo anche della nostra città”.