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Con il “Piano Marvelli” dalla parte dei più fragili

la presentazione del Piano Marvelli

Accogliere, accompagnare, integrare. Sono le tre parole alla base del Piano Marvelli, il nuovo progetto della Diocesi di Rimini di sostegno alla fragilità nata, cresciuta ed emersa durante la pandemia. Le persone che chiedono un pasto caldo alla Caritas diocesana sono lo specchio di quanto sta accadendo. “Ogni giorno arrivano da noi – spiega il direttore Mario Galasso – circa 150 persone, 40 in puù rispetto al periodo pre emergenze ed esattamente come ad inizio pandemia. Non c’è stato nessun calo nonostante tante realtà lavorative abbiano riaperto. Almeno 270 persone diverse tra di loro nelle due ultime settimane, 120 delle quali fino ad oggi completamente sconosciute, persone che non avevano mai fruito dei servizi di Caritas“. Un esempio chiaro di una fragilità crescente che spesso non è solo economica, ma anche relazionale.

La premessa che sta alla base del Piano è del Vescovo di Rimini Francesco Lambiasi: “guai a noi se diciamo che ce la faremo e che andrà tutto bene se non cambieremo nulla rispetto al passato, se non sapremo saldare la catena delle generazioni, se offriremo solo slogan facili, senza aver imparato che non può sussistere diritto senza dovere, competizione senza cooperazione, se fonderemo la società su tre postulati: a me mi pare, a me mi piace, a me mi va, per cui l’opinione prende il posto della verità, il piacere al posto della felicità, la voglia al posto della libertà. Siamo chiamati a ricostruire e dobbiamo farlo come rete“.

Il piano Marvelli, che prende il nome dal giovane santo riminese morto a 28 anni mentre contribuiva alla ricostruzione post bellica, potrà godere di un contributo della CEI di 300mila euro ma l’auspicio è che possano arrivare anche donazioni. Prevede diverse aree di intervento: emergenza lavoro, su cui interverrà il Fondo per il Lavoro, emergenza economica per cui si attiverà l’associazione Famiglie Insieme con il microdredito. C’è poi tutto il tema della vicinanza e dell’accompagnamento delle persone sole e fragili. Anche per questo  sarà fondamentale il ruolo delle 54 Caritas parrocchiali per intercettare i bisogni e raccogliere le segnalazioni dei singoli territori. Al fianco dei volontari nelle parrocchie ci saranno anche tre operatori Caritas referenti per le varie aree: Antonella Mancuso per il distretto Rimini sud;  Elisabetta Manuzzi  per l’area dei comuni del Rubicone;  Paola Bonadonna, per il distretto Rimini nord. Le situazioni più complesse saranno prese in carico dal Piano, tramite anche il vaglio di un comitato tecnico. E’ stato creato anche un comitato di dieci garanti  che al suo interno ha personalità come il Prefetto di Rimini, il presidente del Tribunale di Forlì Rossella Talia, gli imprenditori Maurizio Focchi e Paolo Maggioli e i rappresentanti dei comuni di Rimini e Riccione, per i due distretti, e un referente dell’unione dei comuni del Rubicone.

 

Il Piano può anche contare su un retroterra fecondo che è rappresentato dal Fondo per il Lavoro che nacque per far fronte alla gravi conseguenze scaturite dalla crisi del 2008: “Il Fondo – ricorda don Luigi Ricci, vice-economo della Diocesi – era nato per trovare un lavoro a chi lo aveva perso in conseguenza della crisi. In questi anni abbiamo inserito nelle aziende 180 persone. Oggi siamo in una emergenza, se possibile, ancora più più acuta e vasta. Il Piano Marvelli non sostituisce il Fondo, che diventa uno degli strumenti che lo stesso Piano può usare“.

L’idea, nel creare questa rete solidale, è di intercettare anche i più giovani. “Nelle settimane di emergenza, quando i nostri volontari più anziani sono rimasti a casa – spiega Galasso –  abbiamo visto arrivare tanti giovani che si sono messi a disposizione. Ne abbiamo contati oltre 200. Il desiderio ora è che questi ragazzi possano continuare a vivere l’esperienza di volontariato anche nei loro territori, nelle loro parrocchie

Ci sono quattro frutti che ci attendiamo dal Piano – aggiunge il vicario generale don Maurizio Fabbri: dare concretezza alla parola Carità, per uscire dalla logica di delega per cui i poveri sono della Caritas o di altri, rigenerare le nostre Caritas parrocchiali nell’essere di stimolo alle comunità perché riscoprano il valore della carità, dare opportunità ai giovani a partire da quelli che si sono avvicinati in questo periodo e fare rete“.

Il logo del Piano Marvelli è stato ideato dallo Studio 15>19. “Con Caritas – ha detto Roberto Balestraccida tempo stiamo cercando di unire etica ed estetica. L’idea in questo caso è la rivistazione della M di Marvelli, che vediamo come una madre che ci nutre”.

 

Il video realizzato in Caritas nelle ultime settimane.