Indietro
menu
al Sole24Ore

Bonaccini sulla fase 3: abbiamo chiesto noi di chiudere Rimini e Piacenza

In foto: Il presidente Stefano Bonaccini
Il presidente Stefano Bonaccini
di Lucia Renati   
Tempo di lettura lettura: < 1 minuto
gio 11 giu 2020 12:09 ~ ultimo agg. 19:23
Facebook Whatsapp Telegram Twitter
Print Friendly, PDF & Email
Tempo di lettura < 1 minuto
Facebook Twitter
Print Friendly, PDF & Email

Dalla polemica sui ritardi nelle chiusure alla comparsa del virus ai progetti di ripartenza per il futuro. Bonaccini: ‘Zona rossa fatta di notte informando il Governo’

Zone rosse? In Emilia-Romagna, a Medicina, “l’abbiamo fatta di notte, decisione politica difficile, e poi abbiamo informato il Governo che ci ha consentito di poterla fare”. Così il governatore emiliano Stefano Bonaccini, intervistato dal vicedirettore del Sole 24 Ore Alberto Orioli nel webinar ‘Fuori dall’emergenza sanitaria: una nuova Europa‘ organizzato nell’ambito della fiera internazionale R2B onAir.

“Abbiamo chiesto noi al Governo a metà marzo di istituire due province, Rimini e Piacenza, per intero come zone arancioni, quasi rosse, con le restrizioni più pesanti nella mia regione, e Medicina zona rossa, perché gli epidemiologi mi mostrarono dati drammatici. Così facendo abbiamo salvato gran parte del contagio che poteva diffondersi nella città metropolitana di Bologna”, ha aggiunto.

In Emilia-Romagna nella lotta al Covid-19 non è stato realizzato nessun ospedale come «cattedrale nel deserto», ha proseguito il governatore parlando del maxi hub per la terapia intensiva aperto qualche giorno fa. «Ho inaugurato col ministro Speranza pochi giorni fa il primo Covid hub hospital nazionale – ha detto Bonaccini – 145 posti letto di terapia intensiva in sei ospedali di quattro città. Ma non sono luoghi dove attenderemo la prossima pandemia: già dalle prossime settimane possono lavorare su ricoveri di terapia intensiva a prescindere dalla pandemia, che speriamo di non vedere mai più». Poi Bonaccini sottolinea la sua idea di gestione della sanità pubblica: «Se qualcuno viene da Roma in Emilia-Romagna a spiegare agli emiliano-romagnli che la sanità in futuro viene gestita tutta da Roma, non troverà l’opposizione di Bonaccini, troverà gli emiliano-romagnoli che si schiereranno contro una proposta che sarebbe assolutamente insensata»