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polemiche riccionesi

Stop alcolici asporto alle 19. Le critiche di Riccione Civica e Fratelli d'Italia

In foto: repertorio
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di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
dom 31 mag 2020 12:10
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Non si placano le polemiche a Riccione dopo la decisione dell’amministrazione comunale di imporre il divieto alla vendita degli alcolici da asporto già a partire dalle 19 e fino a fine luglio. A nulla sono valse le precisazioni arrivate proprio dall’amministrazione: “con l’ordinanza, quindi, si intende chiarire che c’è un obbligo a stare seduti, ma gli alcolici possono essere venduti senza limitazioni di orario. Con un unico limite: stare seduti ai tavolini che, grazie alla concessione gratuita del suolo pubblico, sono tanti a disposizione dei locali”. Alle critiche già mosse al provvedimento si aggiungono quelle di Riccione Civica e di Fratelli d’Italia già da tempo “in rotta” con l’amministrazione Tosi.La propaganda politica della Sindaca – si legge nella nota firmata dal commissario Fdi Stefano Paolinicontinua a porsi agli antipodi rispetto alle esigenze delle imprese della città. Nell’ultimo mese abbiamo assistito ad ogni genere di slogan sulla riapertura durante la fase 2, dagli inni alla ribellione fino alle minacce di inutili azioni legali, pur di propagandare l’antinomia tra l’amministrazione Riccionese con le scelte degli Organi Regionali. In questo contesto puramente elettorale, nonostante l’avvicinamento alle urne sia ancora lontano, il Sindaco continua ad optare per soluzioni personalistiche e strumentali, piuttosto che sostenere le reali esigenze della nostra città. Solo in questa logica politico/elettorale si spiega l’arretramento dalle ore 20 alle ore 19 degli orari in cui si consente agli esercenti riccionesi l’attività di delivery“. Dichiarazioni che arrivano da un alleato (ex?) e che vengono accolte positivamente anche da chi siede tra i banchi dell’opposizione come Riccione Civica che si scaglia duramente contro il provvedimento dell’amministrazione e in particolare contro il sindaco Tosi: “in un rigurgito di bigottismo, pari solo a quando decise di spegnere la musica e con essa la notte riccionese – si legge in una nota -, alle soglie della stagione più difficile di sempre per operatori, categorie e cittadini, la sindaca Tosi ha deciso di vietare la vendita di qualsiasi bevanda alcolica dalle ore 19 (dalle 19!!) alle ore 7 per qualsiasi esercizio, attività, negozio. E questo lo ha disposto da ora e fino al 31 luglio, quando due terzi della stagione se ne saranno andati. Qual è la logica sottostante a questo assurdo provvedimento? Evitare gli assembramenti? Ma quelli si creano anche bevendo coca cola e mangiando una piadina d’asporto. Tenere lontani gli ubriachi dalla città? Ma chi beve alcol al tavolo di un pub, può berlo finchè ne vuole, e ad un certo momento lui e i suoi amici brilli dovranno comunque alzarsi e spostarsi in città. Assembramenti e gruppi molesti avrebbero dovuto esser gestiti e controllati dalle forze di polizia per legge nazionale, comunque. No, la logica non la si può cercare perché logica non c’è. La motivazione è sempre la stessa, quella di voler affermare il proprio ego smisurato e fare esercizio di potere ai fini di propaganda elettorale costante di se stessa”.
Riccione Civica parla di “esercenti disperati” che “si vedono ora sottrarre una tra le più importanti fette di introiti quale è quella relativa al take away” visto che “i locali, ancor più quelli che non potranno allargarsi per mancanza di spazi pubblici antistanti, perderanno tutti quegli avventori che consumavano un aperitivo tornando dal mare, magari in piedi presso il locale o nei pressi, o camminando, ridendo e scherzando tra amici, pur mantenendo le dovute distanze“.
Se per assurdo – prosegue la nota di Riccione Civica – i lombardi dovessero decidere di ascoltare la sindaca, dovranno forzare i blocchi non oltre il primo pomeriggio se vorranno bersi una birra guardando il mare di Riccione.” La forza di minoranza specifica poi che l’ordinanza vieta “addirittura di detenere alcolici dalle 19 alle 7! Ciò che significa, che non è possibile prendersi una birra per portarla a casa perché la sto detenendo? E’ tutto così aberrante, in un contesto storico nel quale le istituzioni dovrebbero piuttosto aiutare le imprese e gli esercenti eliminando ostacoli al libero svolgimento delle attività, non metter vincoli tombali per la loro stessa sopravvivenza“.