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Movida alternativa in viale Corridoni: ecco come sarà

In foto: Il Bevabbè, uno dei locali storici di viale Corridoni
Il Bevabbè, uno dei locali storici di viale Corridoni
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mer 13 mag 2020 14:46 ~ ultimo agg. 14 mag 09:00
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Viale Corridoni è pronto, il progetto è stato presentato, il Comune l’ha approvato e loro, i titolari di cinque locali la Bodeguita del Medio, il Vicolo, Studio 54, Bevabbè e Soccia Alimentari sono d’accordo: “Quest’anno – dicono – sarà Movida Lounge”. Per intenderci una movida con atmosfere soft e chic, posti a sedere, musica diffusa, steward che accompagnano ai tavoli e in più altri due steward di sicurezza per tutto il viale che vigileranno che non vi siano assembramenti. Lo definiscono “Sicuri in mezzo alla strada” e il progetto prevede la chiusura parziale di viale Corridoni dalle ore 18 alle 2, “spazio a disposizione, comunione di intenti nell’offrire un servizio di qualità, sorveglianza condivisa e modello positivo da imitare per tutta la città”, la filosofia di base.

“Ci siamo ritrovati in questo progetto, ci crediamo e pensiamo che sia un’occasione per tutti – dice Piero Caveri, del Vicolo Vineria -. Siamo consapevoli che adesso dobbiamo ridisegnare i nostri spazi e che è necessario evitare assembramenti, quindi per quanto mi riguarda si lavorerà su prenotazione con posti solo a sedere”.

“Saranno dei salotti tra i pini – spiega invece Riccardo Parisio, titolare del Bevabé, cocktail bar e bistrot, e Soccia Alimentari, prodotti enogastronomici di qualità – sistemeremo tavolini e sedie sugli stalli auto delimitati dai pini, che sorgono già ad una distanza sicura anche in base ai protocolli. Stiamo collaborando con Geat per la sistemazione di altro arredo urbano e stiamo anche pensando ad una decorazione che ricordi il cielo stellato. Il verde, come una sorta di orto urbano, sarà il motivo predominante.

Bolognese di origine, un vulcano di idee, Riccardo pensa che nonostante la stagione non farà fare grossi guadagni “aprire le porte del locale però è una sfida. Non farlo sarebbe per me una sconfitta”. Nonostante i tempi duri “con i protocolli che non arrivano dal Governo e la difficoltà oggettiva dei limitati spazi interni”, non ha licenziato nessuno dei suoi dipendenti: “Sono tutti con me, la bottega alimentare non l’ho mai chiusa, al Bevabbè i ragazzi sarebbero in cassa integrazione, anche se li abbiamo sostenuti noi perché non è mai arrivata. Appena apro li riprendo tutti. Stiamo lavorando in collaborazione con il Comune e con la Geat perché questo progetto potrà essere pilota per tutti i locali pubblici della città. Noi siamo attivi e vogliamo esserci per Riccione, abbiamo consegnato pasti al Pronto Soccorso, collaborato con la Croce Rossa e sosteniamo tre famiglie”.