Indietro
menu
Linee guida per ripartire

Mascherine, prenotazioni, spazi e tempi estesi. Le proposte delle fiere

In foto: una fiera pre coronavirus
una fiera pre coronavirus
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
lun 11 mag 2020 19:30 ~ ultimo agg. 19:42
Facebook Whatsapp Telegram Twitter
Print Friendly, PDF & Email
Tempo di lettura 2 min
Facebook Twitter
Print Friendly, PDF & Email

AEFI, associazione che raggruppa 39 quartieri fieristici in Italia tra cui anche IEG, ha studiato e predisposto le linee guida per l’organizzazione e la gestione delle manifestazioni fieristiche in piena sicurezza in tempo di Covid-19. Il documento predisposto da AEFI è stato inoltrato alle Autorità competenti. Il protocollo prevede provvedimenti di natura igienico-sanitaria e comportamentale e contiene misure che seguono la logica della precauzione ed attuano le prescrizioni del legislatore e le indicazioni dell’Autorità sanitaria: dal distanziamento sociale, all’informazione e al corretto utilizzo dei DPI, dalle procedure di controllo sanitario agli ingressi, alla corretta pulizia e sanificazione della sede in cui si svolge la manifestazione, prima durante e al termine di ogni evento, fino al piano di emergenza sanitaria Covid19 che prevede anche la predisposizione di adeguati locali ed il presidio medico presente in fiera.

A titolo esemplificativo, per quanto concerne le modalità di accesso di fornitori ed allestitori, il transito e l’uscita saranno predefinite, al fine di ridurre le occasioni di contatto, e verranno applicate tutte le norme su condizioni di pericolo, distanziamento, DPI e disinfezione.

L’accesso ai visitatori ed espositori avverrà con procedure di ingresso, transito, uscita, modalità, percorsi e tempistiche predefinite, al fine di ridurre le occasioni di contatto e con specifiche norme per la valutazione delle condizioni di pericolo. Ogni Fiera e gestore del quartiere disporrà inoltre l’obbligatorietà della mascherina per operatori e visitatori, con fornitura all’ingresso per chi ne fosse sprovvisto.

Per quanto riguarda l’organizzazione delle manifestazioni, incluse le fasi di allestimento e disallestimento, i quartieri fieristici dispongono di capienze e di spazi interni ed esterni sufficienti a garantire il distanziamento di almeno 1 metro fra gli operatori presenti.  Per contenere l’affollamento e garantire le distanze, i quartieri adotteranno specifiche e ulteriori iniziative quali ad esempio l’allungamento della durata delle manifestazioni ad elevato afflusso di pubblico, la gestione equilibrata delle presenze tramite prenotazione della visita con biglietteria online, l’ampliamento spazi, ove possibile, i posizionamenti ad hoc nelle sale convegni.

Le misure indicate nel protocollo di AEFI dovranno essere attivate e rese operative, di volta in volta, secondo il criterio di proporzionalità in relazione alla dimensione e tipologia degli eventi e all’affluenza di operatori (visitatori, espositori, allestitori, personale e fornitori del gestore e dell’organizzatore).

“Auspichiamo che quanto abbiamo messo a punto possa diventare quanto prima il protocollo ufficiale affinché le fiere possano ripartire al più presto per contenere i danni e poter rispettare il proprio impegno nei confronti dell’economia del Paese e dei diversi settori industriali”, ha commentato Giovanni Laezza, presidente di AEFI-Associazione Esposizioni e Fiere Italiane.

In attesa che il Governo decida come sostenere il settore fieristico – se istituire un fondo o quali altre misure mettere in atto affinché le Fiere possano continuare a svolgere il proprio ruolo e recuperare competitività internazionale – con le nostre Commissioni Tecnica e Giuridica, abbiamo elaborato un articolato documento che tiene conto della specificità del settore e contiene tutte le linee guida per una ripartenza in totale sicurezza. Le fiere si sono attivate e sono pronte. Ora aspettiamo dalle istituzioni la data di riavvio della nostra attività”.

“Il ruolo delle fiere è quello di generare valore per le imprese, per l’occupazione e per i territori. Un ruolo che non può essere sostituito dal digitale. Sono un moltiplicatore di benessere socio-economico e una vera piattaforma di internazionalizzazione del sistema produttivo italiano. È stato giusto fermarsi, ma ora, nell’interesse dell’intero sistema Paese, dobbiamo ripartire”.