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Serve altro per il settore

Italia Viva. Delusi dal Governo, su turismo misure insufficienti

In foto: Bellucci e Fabbrani in immagine di repertorio
Bellucci e Fabbrani in immagine di repertorio
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mar 12 mag 2020 19:23
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Il turismo sarà il settore più colpito da questa crisi, quello che andrà sostenuto maggiormente, ma le parole non seguono con i fatti”. A dirlo sono i coordinatori di Italia Viva Rimini Bellucci e Fabbrani delusi dalla bozza del Decreto Rilancio.

“Il PIL diretto del turismo – ricordano – è il 13% ma c’è un indotto enorme legato al settore (idraulici, muratori, negozi, gelaterie ecc.), se quella macchina si ferma di conseguenza rallenteranno anche tutte le altre. E in autunno rischiamo una carneficina di posti di lavoro. Dobbiamo agire in fretta e bene per ripartire in sicurezza con protocolli chiari e linee certe, che ancora mancano all’appello”.

Nonostante sia chiaro a tutti le condizioni in cui ci muoviamo – attaccano i coordinatori –, il piano straordinario per il turismo non si vede neanche con il binocolo, le imprese sono stanche dei tanti annunci e dei pochi fatti”. Le pagine dedicate al turismo sono appena quattro e vengono definite da Bellucci e Fabbrani “poco efficaci se non dannose“. “Il bonus vacanza – continuano –, proposta avanzata dal nostro capogruppo alla Camera Maria Elena Boschi, era stato accolto con entusiasmo fino a che non abbiamo letto come è stato concepito. Il 90% dell’importo dovrà essere scontato in fattura dall’albergatore. Follia pura, diciamo che le imprese hanno bisogno di liquidità che in questo modo viene meno. Meglio toglierlo e usare i soldi per dare aiuti veri alle imprese, come anticipato ieri mattina dalla stessa Boschi”.

Critiche anche al “fondo perduto che prende in considerazione il fatturato in calo di aprile 2020 su aprile 2019, molte attività del settore turistico lavorano a basso regime, quindi saranno solo sfiorate da questa manovra. Bisogna prendere in considerazione un periodo più ampio e la stagionalità delle imprese”.

Promossa invece la cancellazione di una rata dell’IMU e dell’IRAP per il mese di giugno.