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Croatti e Sarti (M5S): turismo in crisi e rischio infiltrazioni

n occasione della prossima discussione del disegno di legge annunciato dal Ministro dei Trasporti Danilo Toninelli dedicato alla sicurezza stradale in ambito urbano, i due senatori promettono di presentare emendamenti sui temi che riguardano la trasparenza sulle spese derivanti dalle multe dei Comuni, il ritiro di patente per chi guida con lo smartphone, l’installazione di autovelox anche in ambito urbano e doppio senso ciclabile come già sperimentato con successo in diverse città. Sarà un primo importante passo – sostengono Croatti e Sarti – per garantire maggiore vivibilità, sicurezza e riduzione di numerosi incidenti stradali. In questo modo sarà inoltre possibile avere un’analisi dettagliata dei proventi derivanti dalle multe, che permetteranno agli amministratori comunali di investire in illuminazione, piste ciclabili, messa in sicurezza delle strade, manutenzione stradale, segnaletica e prevenzione. 

Marco Croatti e Giulia Sarti

I parlamentari riminesi del Movimento 5 Stelle, Marco Croatti e Giulia Sarti, hanno presentato una interrogazione al ministro dell’interno Lamorgese. Il problema sollevato è quello del rischio di infiltrazioni criminali in Riviera alla luce di un comparto turistico piegato e reso debole e vulnerabile dall’emergenza covid. “Il messaggio che tutte le Istituzioni devono inviare – scrivono il senatore e la deputata – deve essere forte e perentorio: giù le mani dalla nostra terra”. “Nel decreto in esame alla Camera su liquidità e imprese – scrivono Croatti e Sarti – stiamo prevedendo, tramite gli emendamenti depositati, dei controlli più rigorosi per evitare che le mafie possano sfruttare questo periodo di difficoltà per tutte le nostre imprese”.

La nota

“Tra i settori più colpiti dall’emergenza coronavirus in Italia c’è quello del turismo, azzerato dopo il lockdown.
Nel nostro Paese il comparto è importantissimo, vale il 13% del prodotto interno lordo. In alcuni territori, come la Riviera romagnola, il turismo vale addirittura oltre il 30% del PIL.
Questa emergenza rischia di mettere in ginocchio un settore strategico del nostro Paese.
Il comparto turistico e le sue aziende sono, in questo momento, deboli e vulnerabili.
Il trimestre marzo, aprile, maggio è destinato a chiudersi con l’azzeramento dei ricavi. Si stima che nel 2020 il settore potrebbe avere perdite tra il 60 e il 70%.
L’impegno del governo con il decreto liquidità e le importanti misure previste nel decreto aprile sono interventi fondamentali per sostenere il comparto, ma in questa situazione alcune imprese del settore turistico potrebbero comunque subire effetti devastanti.
Quelle più deboli subiranno perdite con conseguenti fallimenti, innescando una oscura spirale di chiusure e svendite del patrimonio. Molte aziende turistiche potrebbero finire nel mirino di organizzazioni criminali.

Diversi sono stati gli allarmi lanciati in queste settimane.
A metà aprile il capo di gabinetto del ministero dell’interno Matteo Piantedosi ha inviato una circolare a tutti i prefetti lanciando un monito sul rischio di infiltrazioni mafiose nei settori resi più vulnerabili dalla crisi.
Il 16 aprile l’Unità di informazione finanziaria, il braccio antiriciclaggio della Banca d’Italia ha lanciato l’allarme che «Il pericolo di truffe, di fenomeni corruttivi e di possibili manovre speculative anche a carattere internazionale e ai tentativi di sviamento e appropriazione degli interventi pubblici a sostegno della liquidità» ed il rischio che «l’indebolimento economico di famiglie e imprese possa accrescere gli episodi di usura e possa facilitare l’acquisizione diretta o indiretta delle aziende da parte delle organizzazioni criminali»
Il prefetto di Rimini, Alessandra Camporota, il 22 aprile ha evidenziato il rischio, ripreso anche dal Sole 24 ore, che «la mafia sfrutterà il virus per infiltrarsi». Sarebbero già moltissime le offerte “predatorie” sugli alberghi chiusi della Riviera romagnola.

Non possiamo assolutamente correre il rischio che la nostra riviera possa diventare terreno di conquista per criminali e mafiosi. Il messaggio che tutte le Istituzioni devono inviare deve essere forte e perentorio: giù le mani dalla nostra terra.

Ecco perché sul tema ho sollecitato il ministro dell’Interno Lamorgese attraverso un’interrogazione che chiede:

• Se il Ministero dell’interno stia monitorando con attenzione questi fenomeni di infiltrazione criminale, in particolare nei territori più deboli e fragili in seguito all’emergenza COVID-19.
• Quali sono gli strumenti e le risorse messe in campo per affrontare i rischi evidenziati.
• Se siano allo studio misure normative che consentano di rafforzare in questa fase i controlli antiriciclaggio”.

Inoltre nel decreto in esame alla Camera su liquidità e imprese, stiamo prevedendo, tramite gli emendamenti depositati, dei controlli più rigorosi per evitare che le mafie possano sfruttare questo periodo di difficoltà per tutte le nostre imprese.