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Attualità Coronavirus Rimini

Hera risponde alla Rinaldis (federalberghi): la Tari è una tassa comunale

In foto: repertorio
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di Andrea Polazzi   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
sab 11 apr 2020 14:21
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Arriva la risposta di Hera all’appello fatto dalla presidente degli albergatori riminesi, Patrizia Rinaldis, a rimodulare la Tari visto che il 90% delle attività sono chiuse (vedi notizia). La multiutility dice di condividere la necessità di un intervento concertato ma definisce strano il fatto che la presidente si sia soffermata solo su Hera e sulla Tari che, spiega l’azienda, è “una tassa comunale – dunque non può essere Hera a definire delle condizioni ad personam – che fa riferimento a servizi che non si sono interrotti in queste settimane e ciò ha contribuito a tenere vivo un indotto di imprese e lavoratori, anche in questa situazione difficile, senza ricorso a ulteriore cassa integrazione”. Hera dice anche di aver già coinvolto il regolatore regionale Atersir per studiare una soluzione che venga incontro alle difficoltà delle categorie.

La nota di Hera

Condividiamo l’auspicio della presidente Rinaldis in merito alla necessità di un intervento concertato e ampio che sappia dare risposte in una situazione difficile come quella attuale, situazione che colpisce tutti, le zone turistiche in particolare.

Nonostante questa situazione di difficoltà, che colpisce pesantemente anche Hera, anche ieri l’azienda si è resa disponibile a un ampio piano di sostegno alle situazioni di maggiori difficoltà, non solo alberghi ma anche cittadini in cassa integrazione o senza lavoro o con sostegno al reddito, per i servizi che rende nei diversi territori della Regione, il cui onere finanziario sarà integralmente a carico della società.

Stranamente la dichiarazione, da un ragionamento ampio, si sofferma solo ed esclusivamente su Hera e sulla Tari, che come noto è una tassa comunale – e dunque non può essere Hera a definire delle condizioni ad personam – che fa riferimento a servizi che non si sono interrotti in queste settimane e ciò ha contribuito a tenere vivo un indotto di imprese e lavoratori, anche in questa situazione difficile, senza ricorso a ulteriore cassa integrazione.

Peraltro, Hera ha già coinvolto il regolatore regionale Atersir – responsabile di delineare i criteri e le modalità di definizione dei costi dei servizi – per studiare una soluzione che, come fatto per le altre utenze, possa venire incontro in questa fase alle esigenze di specifiche categorie e che ragiona, come auspica la signora Rinaldis, su una distribuzione, ragionevole e sostenibile per tutti gli attori in gioco, degli oneri 2020 anche nel triennio successivo. Ciò però deve avvenire in un quadro organico e nell’ambito delle leggi esistenti, alcune delle quali emanate dal Governo e dall’Autorità nazionale proprio in queste settimane.

Infine, la presidente – che non abbiamo avuto modo di incontrare nell’ultimo mese – fa riferimento ai risultati di Hera del 2019, che sono, come per la stagione record per la costa riminese, purtroppo parte ormai del passato e i cui benefici in termini di utili distribuiti sono di competenza delle amministrazioni socie. Dunque ogni riflesso sulle tasse comunali non è certamente nella sfera delle possibilità di Hera.