Indietro
menu
aifa autorizza lo studio

Eparina per contrastare il Covid-19, la sperimentazione anche all'Infermi

In foto: l'ospedale Infermi
l'ospedale Infermi
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: < 1 minuto
mar 14 apr 2020 16:42 ~ ultimo agg. 20:24
Facebook Whatsapp Telegram Twitter
Print Friendly, PDF & Email
Tempo di lettura < 1 minuto
Facebook Twitter
Print Friendly, PDF & Email

L’eparina, un anticoagulante, somministrato ai pazienti che hanno contratto il coronavirus. L’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) ha autorizzato l’avvio dello studio che sarà coordinato dall’infettivologo Pierluigi Viale, primario di Malattie Infettive al Policlinico Sant’Orsola, e che coinvolgerà 14 centri italiani tra cui l’Unità operativa complessa Malattie infettive dell’Infermi Rimini. Via quindi alla sperimentazione per valutare la sicurezza e l’efficacia dell’anticoagulante su 300 pazienti.

L’anticoagulante in questione è l‘Enoxaparina sodica, un’eparina a basso peso molecolare con un’elevata azione antitrombotica, solitamente utilizzata per la prevenzione e la terapia delle tromboembolie venose (TEV) e arteriose nei soggetti sottoposti a intervento chirurgico o allettati, che sarà somministrata ai pazienti per via sottocutanea.

L’eparina ha una struttura molto simile all’eparan solfato, molecola presente sulla superficie cellulare del nostro organismo e usata dal SARS-CoV-2 per aderire alla cellula, prima di entrarvi e liberare all’interno sostanze tossiche chiamate citochine. L’anticoagulante attrae il virus che si attacca alla molecola del farmaco: il virus viene in questo modo ‘ingannato’ e, anzichè aggredire le cellule sane, aggredisce l’eparina.

Alla luce delle evidenze scientifiche raccolte finora e dei risultati incoraggianti che provengono dagli studi svolti in Cina, sia in vitro sia sui pazienti, è nata l’idea di promuovere una sperimentazione anche in Italia impiegando, a scopo terapeutico, un dosaggio medio-alto del farmaco. Ai centri italiani coinvolti nello studio il farmaco sarà fornito gratuitamente dall’azienda Techdow Pharma, filiale italiana della Shenzen Hepalink Pharmaceutical Group.