Indietro
menu
Fillea Cgil

Edilizia, elmetto al chiodo per 3500. Molte imprese non anticipano Cig

In foto: repertorio
repertorio
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: < 1 minuto
mar 7 apr 2020 13:45 ~ ultimo agg. 17:39
Facebook Whatsapp Telegram Twitter
Print Friendly, PDF & Email
Tempo di lettura < 1 minuto
Facebook Twitter
Print Friendly, PDF & Email

Nel territorio provinciale di Rimini circa 3.500 lavoratori edili, da circa un mese, hanno lasciato l’elmetto al chiodo. Lo scrive la Fillea Cgil spiegando che nelle ultime due settimane oltre 250 aziende del settore hanno fatto richiesta di utilizzare gli ammortizzatori sociali. “La discussione più complicata che abbiamo con alcune aziende– spiega il sindacato – è convincerle ad anticipare l’indennità di cassa integrazione in busta paga ai lavoratori. Per questo motivo vogliamo fare un appello al senso di responsabilità sociale delle imprese che, accogliendo la richiesta sindacale, permetterebbero ai lavoratori di continuare a vivere in condizioni dignitose”. Secondo la Fillea anche imprese solide finanziariamente hanno “deciso di non anticipare l’indennità economica lasciando che sia l’Inps, con tempi ben più lunghi, a pagare direttamente la cassa integrazione per ‘coronavirus’ ai loro dipendenti”. “La nuova normativa – prosegue il sindacato – prevede che le aziende siano esentate dal fornire dichiarazioni sull’aspetto finanziario e perciò alcune imprese hanno deciso la strada più semplice. Fortunatamente, grazie all’accordo siglato con la Regione Emilia Romagna, alcune banche anticiperanno la liquidazione degli ammortizzatori sociali, pertanto restiamo in attesa”.

L’auspicio del sindacato è quello che i cantieri possano riprendere al più presto. “Alcuni lavori per il ripristino dei luoghi pubblici sono ripresi – spiega la Fillea –, ma rimane il nodo dei lavori privati che, essendo prevalentemente di ristrutturazioni edilizie, saranno ancora temporaneamente sospesi per ovvi motivi”.
Il sindacato ha presentato a livello nazionale una proposta, insieme a Legambiente, in cui si punta sulla riconversione dal punto di vista energetico e sismico degli edifici esistenti garantendo salute e diritti a lavoratori e cittadini.