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Un momento intenso

25 aprile. Il violino di Mecozzi per Bella Ciao

di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
sab 25 apr 2020 15:08 ~ ultimo agg. 26 apr 18:25
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Immagini e musica che rimarranno nel racconto dell’epoca del coronavirus, a Rimini e non solo. Federico Mecozzi che per la celebrazione della Festa della Liberazione suona col suo violino una struggente “Bella Ciao” in una piazza Tre Martiri quasi deserta. Con lui Stefano Zambardino alla fisarmonica e Massimo Marches alla chitarra.

Sabato 25 aprile 2020, giorno della Liberazione. Rimini, piazza Tre Martiri. 'Bella Ciao'

#RiminiSabato 25 aprile 2020, tra i momenti ufficiali programmati in occasione del 75° anniversario della Liberazione. Rimini, piazza Tre Martiri. 'Bella Ciao' eseguita da Federico Mecozzi al violino, Stefano Jiménez Zambardino alla fisarmonica, Massimo Marches alla chitarra#25aprile #liberazione

Pubblicato da Comune di Rimini su Sabato 25 aprile 2020

È il 25 aprile che non avremmo mai voluto perché per la prima volta in 75 anni non ci vede scendere in piazza, riempire insieme le bellissime piazze d’Italia, a onorare persone e a diffondere un messaggio collettivo di libertà”. – ha detto il Sindaco di Rimini Andrea Gnassi che col Prefetto Alessandra Camporota questa mattina, a nome della comunità riminese ha reso omaggio a tutti i caduti della seconda Guerra mondiale e della Resistenza con la deposizione di corone d’alloro prima al Monumento alla Resistenza di parco Cervi dei Caduti e poi al Monumento ai Caduti per la Libertà di piazza Tre Martiri.

Proprio questo buco della storia – ha proseguito il Sindaco Gnassi nel suo discorso dopo che sia Silvia Zoli, vicepresidente dell’Anpi riminese, sia il Prefetto di Rimini Alessandra Camporota erano intervenute – ci consegna del giorno della Liberazione la sua straordinaria bellezza e attualità. Il dono della libertà prima di ogni cosa: quella libertà che assume dentro sé il concetto di responsabilità e che non ha nulla a che fare con l’egoismo. L’ideale del sacrificio come elemento fondante e necessario di una rinascita, individuale e di comunità. Lo strumento della solidarietà, del mutuo soccorso quando davanti si para chi, quella libertà, vorrebbe togliercela con ogni mezzo. E soprattutto la centralità della memoria quale pietra angolare della democrazia: chi dimentica piccona l’essenza stessa della libertà, della responsabilità, della solidarietà tra persone. E in questo 25 aprile 2020, in cui le piazze sono forzatamente vuote, abbiamo comunque l’occasione di ricordare i caduti e ripensarci come comunità democratica e libera. E quando quelle vie e quelle piazze torneranno a riempirsi di noi, forse, lo spero, saremo più forti.

Un pensiero non può andare che ai partigiani – ha ricordato nel suo intervento Silvia Zoliai pochi rimasti,al nostro presidente Valter Vallicelli il partigiano Tabac che oggi per la prima volta dopo 75 anni non ha potuto essere presente qua in piazza. E voglio dire ai partigiani e a chi si è battuto per la libertà che noi non consentiremo a nessuno di rivisitare questa pagina di storia e questa giornata che sarà sempre la giornata della liberazione dal nazismo e dal fascismo.

Un saluto al partigiano Tabac a cui si è associata il Prefetto Camporota che ha ricordato nel suo intervento come “il Presidente della Repubblica abbia messo in evidenza i valori della Resistenza come base della nostra storia. La Resistenza, ha affermato, è festa di liberazione e solidarietà, una libertà riconquistata all’Italia intera insieme con la dignità perduta con i vent’anni della dittatura fascista, con le leggi razziali firmate dalla monarchia, con la sciagura della guerra a fianco dei nazisti.

È esattamente da quella data – ha proseguito il Prefetto Camporota – dalla lotta spontanea al nazifascismo della Resistenza che è rinato il concetto di patria unito alla rifondazione in democrazia dello Stato con la nascita della Repubblica delle sue istituzioni e della Costituente. Il nesso tra la Resistenza, il 25 Aprile e la Repubblica costituzionale è il principio fondante della nostra democrazia e il suo principio di legittimazione.