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18 denunciati in 24 ore

In trasferta a Rimini per vedere la fidanzata, fermato dalla polizia

di Lamberto Abbati   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
gio 12 mar 2020 23:20 ~ ultimo agg. 13 mar 13:30
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L’invito delle autorità è sempre lo stesso: uscite di casa il meno possibile e solo per motivi di necessità. Evidentemente, però, il messaggio viene recepito a fatica dai cittadini della provincia e non solo. Nelle ultime 24 ore sono state 18 le persone denunciate dalle forze dell’ordine perché inosservanti alle prescrizioni contenute nell’ultimo Dpcm in merito all’emergenza coronavirus.

Tra i furbetti rientra un 42enne di Urbino venuto a Rimini per incontrare la fidanzata. L’uomo, ieri sera, è stato fermato dalla polizia in piazzale Gondar. Alla richiesta del perché si trovasse fuori comune, ha risposto: “Devo vedere la mia fidanzata. Perché, non posso?”. No, non poteva. Gli agenti delle Volanti gliel’hanno fatto notare: incontrare la propria fidanzata non rientra nei motivi di necessità. Inevitabile la denuncia, accompagnata dall’obbligo di fare ritorno nel proprio domicilio.

Vietato anche andare a casa di amici. Ne sa qualcosa un un 19enne marocchino, residente a Miramare, che ieri sera è stato fermato per un controllo dalle Volanti mentre passeggiava per strada in via Destra del Porto. Il giovane ha motivato la sua uscita così: “Sono stato a casa di amici per cena e adesso sto andando a prendere delle sigarette. Che problema c’è?”. Anche in questo caso è scattata la denuncia per aver violato l’articolo 650 del codice penale.

Tra i trasgressori anche un 23enne, sempre residente a Miramare, costretto ad accostare la sua auto sulla Marecchiese. Una pattuglia della polizia ha preteso di sapere dove fosse diretto. “Vado a comprare delle sigarette”, ha spiegato il giovane. Gli agenti, però, hanno contestato l’uscita “fuori territorio”. Il 23enne, infatti, avrebbe potuto benissimo recarsi in un tabacchi vicino a casa. Pizzicato in giro senza un valido motivo, è stato denunciato.

Stessa sorte toccata al proprietario di un kebab, di un minimarket e di una bigiotteria. I negozi sono uno accanto all’altro e ieri mattina i dipendenti hanno alzato le saracinesche di tutte e tre. Peccato che solo il minimarket, secondo il decreto Conte, potesse restare aperto. Così la polizia di Stato, dopo aver disposto l’immediata chiusura di due delle tre attività, ha denunciato i due dipendenti e il titolare.