I sindacati bancari: salute prima di tutto, banche chiuse
La salute prima di tutto. I sindacati bancari di Cgil, Cisl, Uil insieme a Fabi e Federcasse, alla luce dei vari DPCM e delle Ordinanze Regionali riguardanti la provincia di Rimini, ricordano che nel riminese
1 – Le banche sono chiuse al pubblico;
2 – Gli unici servizi erogabili in presenza fisica sono quelli disponibili dai bancomat;
3 – Solo se il cliente non può utilizzare il bancomat oppure per l’esercizio di servizi indifferibili e di comprovata necessità, le banche possono (quindi potrebbero anche non farlo) prevedere esclusivamente su appuntamento, l’apertura straordinaria e temporanea. In ogni caso, gli eventuali appuntamenti dovranno essere scaglionati per impedire flussi di persone in contemporanea, nel rispetto delle norme di prevenzione.
4 – Per caricare l’ATM e per eventuali aperture straordinarie e temporanee, l’accesso alle agenzie è consentito solo al personale strettamente necessario (il punto 19 dell’Ordinanza, 48 del 24 marzo, vieta tutti gli assembramenti di persone in numero superiore alle 2 unità);
5 – L’eventuale servizio allorché la banca decida offrirlo ancorché non obbligatorio, deve essere svolto in un ambiente sistematicamente sanificato, nel rispetto della distanza tra persone di almeno 1,5 metri e con i necessari DPI (mascherine, guanti, detergenti per le mani e pannelli di plexiglas), considerato che in molte agenzie della provincia, è difficile garantire la distanza minima di sicurezza interpersonale descritta.
I sindacati hanno anche inviato una lettera al Prefetto per rinnovare la propria collaborazione nel presidio della puntuale applicazione delle norme in vigore, al fine di salvaguardare la salute dei bancari e della clientela.
Le parti sociali invitano tutti i lavoratori degli Istituti di credito della Provincia a segnalare eventuali comportamenti difformi.