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"Io ci sono"

"Ho ricevuto tanto, oggi tocca a me". La storia di un volontario Caritas

In foto: Khaled
Khaled
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
lun 23 mar 2020 15:18 ~ ultimo agg. 16 apr 15:12
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“Ho ricevuto tanto quando avevo bisogno e ora, semplicemente, e venuto il momento di restituire il favore a chi ne ha bisogno”. Lo racconta Khaled Bejaoui, classe’73, Tunisino di nascita ma ormai cittadino italiano da 26 anni e impegnato in questi giorni di emergenza nazionale come volontario della Caritas per preparare i pasti da consegnare ai più anziani che non riescono ad essere autonomi.
“Ho letto l’appello su facebook del Vicesindaco di Rimini, Gloria Lisi, e non ci ho pensato su due volte. Ecco il momento giusto, ecco l’occasione per ridare alla comunità riminese almeno una parte di ciò che mi ha dato. Ho chiamato in Caritas, ed eccomi. Ho dato una disponibilità totale, anche se al momento sono di turno uno o due giorni a settimana. Ho lavorato per tanti anni come     stagionale, in Romagna ho imparato a fare tutti i lavori, per tanto tempo ho fatto il tuttofare negli alberghi ed ora lavoro come magazziniere. In questi anni ho lavorato anche in cucina ed è in questo ambito che sto dando una mano alla Caritas di Rimini, come aiuto cuoco. Preparo i pasti per il “Giro nonni”, e ho dato anche la disponibilità per portare io stesso a domicilio il mangiare. Sono in disoccupazione e non è facile in questo periodo, ma andrei anche a Roma di tasca mia se ce ne fosse bisogno”.
Khaled spiega il perché della sua immediata disponibilità: “Quando tutto sembrava perduto, la Caritas mi ha dato quello di cui avevo bisogno per uscire da un momento di grande difficoltà. Erano appena nati i miei due figli, un parto gemellare e mia moglie non aveva il latte. All’improvviso ci siamo accorti che da soli, questa volta, non ce l’avremmo fatta. E’ arrivata la disperazione, avevamo bisogno di tutto, dai pannolini al latte in polvere, non sapevamo come fare. Nel momento più buio ho deciso di rivolgermi alla Caritas, e loro ci hanno aperto le porte. Con quegli aiuti siamo riusciti a ripartire; oggi i miei figli – Omar e Miriam –  hanno sei anni e vanno a scuola, in prima elementare. Ecco perché, anche con quel poco che posso, sono felice di aiutare gli altri e dare una mano a chi mi è stato vicino. Io che ci sono passato so quanto vale una parola di conforto e un gesto di solidarietà. Oggi, che sta a me, non sono solo contento, ma anche orgoglioso, di poter dire io ci sono, contate su di me”.
Spiega Gloria Lisi,Vicesindaco con delega alla protezione sociale del Comune di Rimini: “Arrivano sempre più richieste di cittadini che vogliono dare una mano, amici o anche sconosciuti, persone già impegnate in altri ambiti ma anche chi per la priva volta decide di mettersi in gioco e a disposizione per gli altri, per aiutare le persone più fragili. Sono loro che voglio ringraziare a nome della comunità intera, così come l’Auser, Caritas e Croce Rossa che ogni giorno si fanno in quattro per rispondere al telefono, coordinare i volontari e garantire i serivizi. Tra questi volontari oggi è bello citare Khaled, il cui esempio vale più di tante parole. Quando ho saputo che ti sei attivato grazie al mio appello mi sono commossa. Non speravo tanto ma, se il bene genera altro bene, come ho imparato sia nel mio impegno nel volontariato che in quello attuale nelle Istituzioni, tu ne sei l’esempio più lampante. Non doni il superfluo  -che non hai – ma te stesso. Pur in un momento difficile per tutti decidi di metterti in gioco senza calcoli. Il tuo, Khaled, non è solo un aiuto concreto ma anche e soprattutto un gesto di speranza, che è quello di cui abbiamo abbiamo bisogno e per cui la comunità riminese oggi, ti dice grazie”.