Focheracce, l'appello non funziona con tutti. Denunce e verbali
Mercoledì sera i Carabinieri Forestali sono stati impegnati in tutta la provincia di Rimini per i controlli sulle accensioni di fuochi che hanno accompagnato la notte delle focheracce nonostante gli espliciti divieti, gli appelli delle Autorità e le indicazioni chiare date ai privati che avevano chiamato i centralini dei reparti della specialità dell’Arma per tutta la giornata di ieri; l’indicazione era stata chiara: “Non uscite di casa, non accendete fuochi”.
Sono state impegnate complessivamente nella giornata nove pattuglie di cui cinque in maniera specifica in orario serale. I nove militari che hanno svolto servizio preventivo nella mattinata hanno individuato una ventina di cumuli di residui di potatura e altri materiali di cui è tassativamente vietato l’abbruciamento; i cumuli sono stati dispersi e le persone che li avevano preparati sono state redarguite.
I dieci militari organizzati in cinque pattuglie operanti nel pomeriggio e nella serata hanno invece deferito all’Autorità Giudiziaria due persone per combustione illecita di rifiuti, in quanto nei roghi è stata trovata le presenza di materiali diversi dalle potature (plastiche, porte, legnami trattati o verniciati, bancali ecc.); sequestrato le due aree dove sono state accese le illecite combustioni penalmente perseguibili; verbalizzate altre otto persone per un totale di 1200 € di sanzioni amministrative per abbruciamenti irregolari; fatto comunque spegnere 21 roghi.
Ai sensi del rispetto dei provvedimenti contro la diffusione del Covid-19 sono inoltre in corso, da parte degli inquirenti, le verifiche su dieci situazioni in cui si ritiene si possano ravvisare gli estremi dell’inottemperanza ai decreti e alle ordinanze a vario titolo vigenti. L’Arma evidenzia come l’accensione di fuochi non sia un comportamento di quelli da porre in essere per motivi di necessità.