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Cantieri fermi, lungomari chiusi

Ecco l'ordinanza. Blocchi e controlli sulle strade, attività produttive sospese

In foto: I controlli della polizia di Stato @Adriapress
I controlli della polizia di Stato @Adriapress
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 5 minuti
ven 20 mar 2020 21:52 ~ ultimo agg. 21 mar 23:56
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Dopo un lungo e complesso confronto, arrivano ulteriori misure restrittive per l’intero territorio della provincia di Rimini con una nuova ordinanza del presidente Bonaccini: sospensione delle attività economiche, rafforzamento dello stop alle attività sociali e riassetto della mobilità viaria per favorire i controlli.

Potranno proseguire solo le attività economiche essenziali e quelle che garantiranno rigide misure di sicurezza interne per prevenire il contagio. Chiuse molte strade secondarie, arenili e lungomare. Fermi anche i cantieri. Il provvedimento arriva dopo la relazione del direttore generale della Ausl Romagna e un documento dei sindaci che chiedeva in pratica una nuova zona rossa: “Preoccupante situazione epidemiologica, intervento straordinario per garantire contenimento e distanziamento sociale”

L’atto – pur con diversi aspetti che si auspica possano essere chiariti nelle prossime ore – si articola su tre pilastri di fondo. Sospensione pressoché generalizzata della attività economiche, ad esclusione di quelle essenziali o che autolimitino i contatti fra le persone al proprio interno; il rafforzamento dello stop a tutte le attività sociali per assicurare efficacemente il contenimento e il distanziamento sociale e un riassetto complessivo della mobilità della provincia che punta a potenziare i controlli sulle regolarità degli spostamenti delle persone, all’interno dei criteri fissati dal Decreto governativo dello scorso 8 marzo (solo motivi comprovati di lavoro, salute o necessità essenziali).

L’ordinanza arriva dopo la relazione inviata in Regione dal Direttore generale della Ausl di Romagna che chiede un intervento straordinario in tema appunto di “contenimento e distanziamento sociale” nel territorio provinciale alla luce della “preoccupante evoluzione epidemiologica del COVID-19 nei territori dei due Distretti sanitari di Rimini”. Una situazione che rischia di mettere “in gravissima difficoltà i presidi ospedalieri dell’intera area riminese”.

Inoltre -spiega una nota della Regione – alcuni territori comunali della Provincia (Cattolica, San Giovanni in Marignano, Riccione, San Clemente, Morciano di Romagna, Misano Adriatico), caratterizzati da una particolare incidenza di contagio calcolata nel rapporto tra popolazione e positivi al virus, sono confinanti con il territorio della provincia di Pesaro e Urbino con il quale, per ragioni lavorative, esiste una assidua mobilità di interscambio, provincia che a sua volta presenta un numero di positivi al virus altrettanto importante e in costante aumento.

Il presidente Bonaccini ha agito poi sulla base di un documento dei sindaci del riminese che chiedeva misure restrittive delle attività economiche e della mobilità delle persone fino a prefigurare l’istituzione di una vera e propria nuova zona rossa. Alla luce di questa richiesta, sentiti il presidente della Provincia di Rimini, il sindaco del Comune di Rimini e il Prefetto, che hanno condiviso con lui le scelte, ha adottato le ulteriori restrizioni il cui obiettivo è quello di evitare l’aggravamento della situazione sanitaria.

Nel corso della giornata di sabato, la viabilità provinciale subirà rilevanti modificazioni: molte strade secondarie subiranno un blocco di interdizione al passaggio dei mezzi per convogliare il traffico lungo le principali direttrici della provincia e consentire così controlli più efficaci da parte delle forze dell’ordine. Sempre domani, sarà cura della Provincia e dei Comuni interessati fornire ai cittadini ulteriori dettagli circa la viabilità modificata. Per tali interventi, peraltro, le istituzioni locali per tramite della Prefettura di Rimini hanno richiesto al Governo un adeguato potenziamento di uomini e mezzi.

L’intero provvedimento entra in vigore già dalla mezzanotte di oggi, a eccezione dell’articolo 1 – sulla sospensione delle attività produttive di beni e servizi – la cui efficacia decorre dalla giornata di lunedì, e restano in vigore al prossimo 3 aprile.


La sintesi delle misure previste nell’ordinanza.

Sospese le attività produttive
Viene disposta la sospensione delle attività produttive di beni e servizi da parte di persone fisiche e aziende sul territorio della Provincia di Rimini.
Sono escluse le attività produttive di beni alimentari e di quelle con accertate esigenze di produzione finale e di spedizione di prodotti giacenti in magazzino, a condizione che operino esclusivamente attraverso l’attuazione di idonei protocolli organizzativi – preceduti dalla redazione di specifici documenti di valutazione del rischio (ai sensi del Decreto Legislativo n.81/2006) – che prevedano misure di prevenzione del contagio quali:
-impiego di personale prioritariamente proveniente dal distretto sanitario della Provincia di Rimini in cui ha sede l’azienda;
-utilizzo di ogni dispositivo di protezione specifica dal contagio necessario (mascherine, guanti e kit);
-sistematica sanificazione degli ambienti di lavoro;
-rispetto della distanza tra le persone superiore a 1,5 metri;
-scaglionamenti degli orari di ingresso per impedire afflussi di personale in contemporanea;
-impiego del personale in presenza strettamente limitato al contingente essenziale alle attività sopra indicate e anche al ricorso al lavoro a distanza e in smart working;
-chiusura di spogliatoi e luoghi di aggregazione all’interno e all’esterno delle strutture produttive;
-divieto di riunioni sia all’esterno e all’interno dell’azienda con presenza fisica;
-chiusura degli accessi alle persone che non hanno rapporto di lavoro con le aziende.

Aperti idraulici e meccanici
Sono escluse dall’obbligo di chiusura le attività di produzione di servizi urgenti per consentire la permanenza delle persone nelle abitazioni (idraulici, elettricisti, ecc.) e per consentire la sola mobilità consentita utilizzando mezzi privati (meccanici, elettrauto, gommisti, ecc.).

Aperte farmacie, parafarmacie e negozi di generi alimentari
È ammesso esclusivamente l’esercizio delle seguenti attività commerciali: negozi di generi alimentari, le farmacie e parafarmacie, i fornai, i rivenditori di mangimi per animali, le edicole, i distributori di carburante per autotrazione ad uso pubblico, il commercio al dettaglio di materiale per ottica, la produzione agricola e l’allevamento, i servizi di rifornimento dei distributori automatici di sigarette, i servizi di rifornimento delle banconote agli sportelli dei Bancomat e Postamat, le attività di trasporto connesse al rifornimento di beni essenziali.
Solo una persona per nucleo familiare può eccedere agli esercizi commerciali, fatta eccezione per la necessità di dover recare con sé minori, disabili o anziani.

Chiusi parchi pubblici, arenili e lungomari
E’ prevista la chiusura di parchi pubblici, orti comunali, aree di sgambamento cani, arenili in concessione e liberi, aree in adiacenza al mare, lungomari, aree sportive a libero accesso, servizi igienici pubblici e privati ad uso pubblico e divieto di utilizzo delle relative strutture, aree attrezzate per attività ludiche.

Attività agricola solo con personale residente
È ammessa l’attività agricola svolta con personale residente o comunque presente nel territorio provinciale.

Sospesi i cantieri
Chiusi tutti i cantieri di lavoro ad eccezione di quelli urgenti connessi ai lavori di messa in sicurezza del territorio e a quelli relativi ad opere pubbliche di somma urgenza.

Garantita la raccolta rifiuti e la consegna di farmaci
Viene comunque garantito il servizio di raccolta e smaltimento rifiuti e il servizio di consegna a domicilio di farmaci e generi alimentari per le persone in isolamento domiciliare fiduciario.

Riduzione del trasporto pubblico locale
Viene prevista la riduzione temporanea del programma di esercizio delle linee del trasporto pubblico locale con eventuale soppressione o limitazione degli orari delle corse di linea.

Il personale impiegato nelle strutture e nei servizi e nelle attività consentite, così come nei servizi pubblici essenziali, potrà spostarsi derogando dall’ordinanza solo attraverso autodichiarazione.


Commenta il presidente della Provincia Riziero Santi:

“un lavoro molto complesso di predisposizione dell’ordinanza le cui linee sono state condivise con i Sindaci del territorio.
Si tratta dell’unica ordinanza di questo genere assunta su scala nazionale, il cui varo ha richiesto un’enorme assunzione di responsabilità della quale il Presidente Bonaccini si è fatto carico in prima persona, sotto la nostra esplicita richiesta.
La sua elaborazione ha richiesto di soppesare in maniera responsabile ed approfondita tutti gli aspetti giuridici e di legittimità, oltre che valutare tutte le casistiche e tutte le implicazioni formali e fattuali, richiedendo per ciò il tempo necessario.
In parallelo alla redazione dell’atto giuridico si è elaborato il progetto organizzativo e logistico, con l’apporto della protezione civile e delle forze dell’ordine, per la sua attuazione attraverso la predisposizione di blocchi e di varchi stradali, la predisposizione delle attività di controllo quantificando le forze in campo e quelle necessarie al supporto, con esplicita e formale richiesta agli organi nazionali competenti.
Tutto questo con la regia del Prefetto Camporota al tavolo di unità di crisi con il sindaco del comune capoluogo e Presidente regionale Anci Gnassi, il sottoscritto, la Regione i nostri tecnici, la protezione civile e le forze dell’ordine.
Abbiamo compiuto un atto molto pesante, ne siamo consapevoli, ma l’abbiamo fatto per il bene della nostra comunità e per uscire quanto prima da questa situazione”.