newsrimini.it

Dopo il ristorante, chiuso anche il residence di San Clemente

controlli dei carabinieri

Il sindaco di San Clemente Mirna Cecchini sabato ha disposto in via precauzionale la chiusura temporanea del residence dove alcune settimane fa avevano alloggiato degli operai provenienti dal Lodigiano. Un atto dovuto, quello del primo cittadino, che si spiega con i riscontri emersi fino ad oggi. Una delle ipotesi al vaglio del personale dell’Ausl, infatti, è che a portare il virus in Romagna potrebbe essere stato proprio il gruppo di operai che dal Lodigiano – una delle zone rosse – si è spostato a San Clemente per compiere dei lavori nella zona artigianale. Quegli stessi operai poi avrebbero fatto tappa fissa per cena nel locale del primo contagiato, il ristoratore cattolichino di 71 anni. Se così fosse, ecco spiegata la diffusione del virus in provincia di Rimini.

Nel residence la settimana scorsa erano intervenuti anche i carabinieri di Morciano per farsi consegnare dai titolari il registro delle presenze dall’ultimo mese. Gli operai in questione, però, non si trovavano già più nella struttura e identificarli a distanza si è rivelata un’operazione complessa. Ad ogni modo, secondo alcune testimonianze, nessuno di loro in quel periodo avrebbe avvertito i classici sintomi del Coronavirus. Ecco perché al momento non vi è una correlazione certa tra la diffusione del Covid-19 nel Riminese e la loro presenza a San Clemente. Per evitare rischi inutili, però, è stato deciso di chiudere comunque il residence per un breve periodo.