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Emergenza coronavirus

Case riposo, Lega chiede alla Regione protocollo ad hoc

In foto: il consigliere riminese Matteo Montevecchi
il consigliere riminese Matteo Montevecchi
di Redazione   
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sab 28 mar 2020 19:37
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I consiglieri regionali della Lega chiedono alla Giunta Regionale delle misure ad hoc per le case di riposo.Alla luce dell’allarme lanciato anche dal sindacato Spi-Cgil le case di riposo – scrivono gli esponenti del Carroccio – sono delle vere e proprie bombe ad orologeria pronte ad esplodere. Quando il virus entra in questi luoghi fa inevitabilmente una strage, come purtroppo sta già avvenendo in diverse parti d’Italia. ” La Lega chiede quali iniziative ha assunto la Giunta regionale a tutela degli anziani e dei disabili ospitati presso le strutture residenziali, quali modalità sono state adottate per isolare e distanziare il più possibile le persone anche all’interno delle strutture e se è stata disposta la realizzazione di tamponi per tutti gli utenti e operatori delle strutture residenziali.

L’appello del Carroccio è “a stilare un piano di intervento mirato per anziani e disabili contenente misure e protocolli ad hoc”.
Le strutture per anziani “andrebbero equiparate, ai fini dell’emergenza Covid-19, alle strutture sanitarie e andrebbero gestite con pari attenzione e modalità, fornendo loro, nell’immediato, tutto l’aiuto di cui necessitano, in particolar modo sul fronte della fornitura di dispositivi di sicurezza individuale e del personale specializzato necessario”. L’attenzione dei consiglieri leghisti si rivolge anche alle criticità che devono affrontare in questo periodo di emergenza i disabili. “Come intende intervenire la Giunta per assicurare, con urgenza, ai genitori, specie anziani, supporti domiciliari per gestire i figli con contagio da Coronavirus o che non siano gestibili in famiglia? Quali iniziative intenda infine assumere a tutela della salute degli operatori che stanno dimostrando sul campo il loro valore e senza i quali le persone con disabilità, specie se rare e complesse, rischiano di restare prive anche del minimo supporto vitale?”.