Ancora troppi "furbetti", la polizia denuncia 24 persone
Ad alcuni il concetto dello stare a casa e uscire solo per motivi di necessità non è ancora chiaro. Nonostante nel weekend la città fosse semideserta, sono state 24 le persone denunciate dalla polizia di Stato per non aver rispettato le cosiddette norme anticontagio. E il campionario delle scuse è stato, come spesso accade, vasto.
Prendete tre amici di 48, 56 e 57 anni che ieri, una volta fermati dalle Volanti, hanno cercato di evitare la denuncia sostenendo che stessero andando a fare la spesa. Peccato che andare in tre non sia consentito, tantomeno lontano dalla propria zona di residenza. C’è chi ha fatto finta di essere all’oscuro dei divieti (due albanesi di 31 e 33 anni), chi girovagava di sera per la città in cerca di una pizzeria da asporto (un 50enne riminese) e chi ha ammesso candidamente di essere stato prima la centro commerciale e poi a casa di amici (una coppia di fidanzati, 31 anni lui, 26 lei).
C’è anche chi, con la scusa di cercare un tabaccaio in viale Tiberio, ha finito col tradirsi accendendo una sigaretta proprio davanti ai poliziotti. Maldestro protagonista un riminese di 25 anni. Nell’elenco dei trasgressori figurano anche un 66enne albanese che, fermato in sella ad una bici, ha dichiarato di essersela andata a riprendere nell’albergo dove aveva lavorato mesi fa, un egiziano di 28 anni che da Milano era arrivato a Rimini “per vedere se anche da voi è tutto chiuso”, due moldavi e un rumeno, tutti 20enni, che si era riunito in macchina per mangiare un hamburger e fare quattro chiacchiere, una coppia (26 anni lui, 22 lei) sorpresa in viale Regina Margherita mentre cercava un tabaccaio aperto per comprare delle carte.