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giovedì 25 aprile 2024
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Riflessioni su queste giornate

Desiderio di normalità

In foto: vita quotidiana
vita quotidiana
di Andrea Turchini   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
sab 29 feb 2020 11:06 ~ ultimo agg. 11:09
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E’ bastata una settimana di restrizioni per l’emergenza sanitaria che tutti invocano a gran voce il ritorno alla normalità.
Lo invocano gli industriali e gli imprenditori dei vari settori, giustamente preoccupati delle conseguenze economiche di questa situazione.
Lo invocano i genitori (e i nonni) che, a causa della chiusura dell scuole, sono obbligati a giostrarsi in acrobazie ed incastri, per organizzare la custodia dei bambini, dovendo provvedere alle esigenze del lavoro.
Lo invocano i nostri politici, che si devono barcamenare in decisioni impopolari per sostenere quanto affermano prudenzialmente i medici…
Tutti desiderano tornare alla normalità.

Ma c’è qualcuno che, approfittando di questa pausa forzata, si domanda se quella “normalità” in cui ci siamo abituati a vivere, sia veramente desiderabile?
Perché non approfittare di questa pausa per riflettere su cosa, della nostra “normalità” potremmo cambiare, per renderla più umana? Perché non potremmo pensare di uscire da questa situazione, guadagnando una consapevolezza nuova, proprio a partire dall’esperienza collettiva di fragilità che abbiamo condiviso?

Il mio timore è che, il giusto desiderio di superamento di questa crisi, ci porti a non considerare che, qualcosa di utile, potremmo averlo imparato.
Non so che cosa possano aver  imparato gli altri, ma io, in questi giorni, sto studiando di più, sono più disponibile ad incontrare le persone singolarmente, sono meno affannato e mi godo di più i momenti semplici della nostra piccola comunità di preti.
Mi sento forzatamente un po’ più umano: e lo sento come un piccolo dono inaspettato.
Mentre anche io spero, con tutti, che l’emergenza venga presto superata, contestualmente mi domando se non ci sia qualche frutto che posso portare con me in quel tempo nuovo che mi attende quando tutto ripartirà.
Penso che lo stile della ripartenza dipenda un po’ anche da me e da quello che, in questi giorni, ho maturato. Penso che quello che potremo vivere potrebbe essere diverso e non semplicemente “normale”.

Dal blog Tecnodon