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Capitolo chiuso a Misano

Area Bandieri. La provincia dice no all'area commerciale

In foto: l'area vista dall'alto con rendering vecchio progetto
l'area vista dall'alto con rendering vecchio progetto
di Andrea Polazzi   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mar 4 feb 2020 16:06 ~ ultimo agg. 5 feb 13:14
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Non sarà realizzato un nuovo polo commerciale a Misano Adriatico. A mettere la parola fine al progetto, dopo anni di discussioni, è stata la Provincia di Rimini secondo cui non sussistono le condizioni per sottoscrivere l’accordo di programma relativo all’area commerciale “Bandieri” per assenza di conformità e coerenza con le disposizioni della legge regionale, del PTCP e dell’Accordo territoriale. La documentazione presentata non è stata  ritenuta sufficiente per un via libera sia dal punto di vista delle modalità procedurali sia per i contenuti di progetto. La provincia parla di mancata considerazione degli aspetti ambientali e ricorda che gran parte dell’intervento avrebbe insistito su un’area soggetta ad elevato rischio di liquefazione in caso di evento sismico. La nuova struttura avrebbe avuto un’estensione di 32mila metri quadrati.

Un sospiro di sollievo per le associazioni di categoria che anche oggi, con una nota congiunta, avevano ribadito la loro contrarietà al progetto parlando di ennesima colata di cemento e ricordando le pesanti conseguenze sulle piccole attività commerciali già in difficoltà (vedi notizia).

La proroga concessa da Comune di Misano Adriatico e Provincia Rimini per la chiusura della conferenza dei servizi sarebbe scaduta l’8 febbraio.

I dettagli

Per quanto riguarda gli aspetti procedurali, si legge in una nota della provincia, il resoconto degli incontri pubblici svolti dal Comune di Misano si riferisce ad incontri e attività che non avevano ad oggetto specifico il contenuto e la proposta progettuale dell’accordo e che si sono svolti in gran parte in periodi antecedenti all’apertura della conferenza dei servizi. Gli elaborati generali (PUG e PUMS), nell’ambito della cui formazione si sono svolti parte degli incontri, non rappresentano i contenuti dell’Accordo di programma.

Su assetto e parametri urbanistici, l’analisi condotta in merito alle possibili alternative dell’assetto viabilistico si limita a valutare la diversa localizzazione del nuovo sottopassaggio senza verificare la possibilità di potenziare quello in via del Giglio. Inoltre, nella valutazione delle proposte non sono stati presi in considerazione gli aspetti ambientali quali il consumo di suolo o l’interessamento di ambiti tutelati. In merito alla definizione di uno masterplan dell’intera area soggetta ad Accordo territoriale, quanto presentato non approfondisce gli aspetti di miglioramento dell’immagine urbana complessiva e delle dotazioni ecologiche ambientali del polo funzionale. In merito all’occupazione di suolo, la documentazione fornita non ottempera compiutamente a quanto richiesto, non operando la riduzione dell’occupazione di suolo dell’insediamento privato richiesta.

Gran parte dell’intervento insiste poi su un’area soggetta ad elevato rischio di liquefazione in caso di evento sismico: questi aspetti connessi al rischio sismico devono essere approfonditi in sede di Accordo di programma e di variante urbanistica, considerate le relative implicazioni sull’assetto complessivo dell’area, e non in fase esecutiva.

Poiché l’ottemperanza a quanto richiesto, conclude la provincia, costituisce condizione sine qua non per la sottoscrizione dell’Accordo di programma, dato atto che nonostante l’approssimarsi della scadenza dei termini stabiliti dall’Accordo territoriale, persistono le criticità sopra descritte, non ricorrono le condizioni necessarie per la sottoscrizione dell’Accordo di programma.