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L'azienda risponde

Sciopero di sabato. Start Romagna replica ai sindacati

In foto: un mezzo Start Romagna
un mezzo Start Romagna
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
gio 16 gen 2020 19:35
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Lo sciopero è un diritto, ma chi lo fa in occasioni – come sabato mattina, partenza del Sigep – che possono creare criticità, deve assumersene le responsabilità. Start Romagna risponde ai sindacati (vedi notizia) dando la propria versione della trattativa e ricordando come dai precedenti incontri siano già arrivate concessioni. Rispedendo inoltre al mittente le accuse di mancata volontà di confronto.


Lo sciopero è un diritto dei lavoratori, ma la chiarezza sulle motivazioni è altrettanto importante, affinché ognuna delle parti in causa si assuma pubblicamente le proprie responsabilità.

Abbiamo letto in questi giorni, sui vari organi di informazione, motivazioni diverse e anche improprie. Quindi Start Romagna intende fare un po’ di chiarezza. La premessa è che nei tre bacini nei quali opera START Romagna (Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini), sono presenti contratti locali, ognuno dei quali riconosce ai dipendenti dei benefit rispetto al contratto nazionale, diversi da bacino a bacino.

La richiesta costante, alla quale i nuovi vertici aziendali insediatisi nell’estate 2019 stanno assistendo, è quella che in un bacino venga riconosciuto quanto magari presente in un altro, mantenendo comunque il proprio status di partenza. Ciò, è facilmente intuibile, genera per l’azienda una situazione economica insostenibile.

Un esempio è richiamato in alcuni articoli, ossia la richiesta di discutere dell’indennità sui biglietti venduti a bordo del bus. Attualmente nel bacino di Rimini vengono riconosciuti 68 centesimi per ogni biglietto del costo di 2 euro venduto. Start Romagna risponde che al di là della parte economica, sia necessario un confronto che coinvolga tutta l’azienda e non solo per un bacino. Si richiede inoltre una ulteriore indennità perla guida dei mezzi da 18 metri.

Leggiamo che lo sciopero del 23 novembre scorso fu sospeso perché l’azienda aveva deciso di incontrare i sindacati.

Non è così. Lo sciopero fu sospeso perché dall’incontro scaturì un accordo che prevedeva:

1) il pagamento di 250 euro annui ai lavoratori con salario d’ingresso

2) uno sconto pari al 60% per l’acquisto di abbonamenti per i figli studenti per tutti i nuovi assunti

3) un calendario di 5 incontri sui temi ritenuti importanti dalle Organizzazioni sindacali da concludersi nel febbraio 2020.

Non si può neppure sottacere sul fatto che i turni di lavoro si sviluppano anche con cicli di 5 giorni lavorativi e 1 di riposo, e che i costi del rinnovo delle patenti di guida e del CQC (Carta Qualificazione del Conducente), in virtù dei nuovi Accordi sottoscritti in START ROMAGNA, vengano sostenuti dall’Azienda a favore del personale di tutti i bacini.

Lo sciopero del 18 gennaio viene riproposto in quanto il precedente fu solo sospeso e non revocato, nonostante quanto concesso, e senza attendere la conclusione del calendario degli incontri già definito. Evidentemente la partenza di Sigep rappresentava una ‘buona’ occasione.

L’azienda mantiene la propria disponibilità al confronto. Ne sono prova gli oltre 60 incontri svolti con le organizzazioni sindacali nel 2019 e i tanti accordi sottoscritti, sempre tenendo al centro la qualità e la sicurezza del lavoro.

Non sono però accettabili forzature come il sistematico ricorso allo sciopero in concomitanza di eventi nei quali il trasporto pubblico assume un valore decisivo, così come rivendicazioni di carattere economico che non considerino mai il contesto nazionale e locale nel quale l’azienda opera.