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Mercatone, 14 offerte per i negozi. Clienti beffati: niente mobili anche se pagati

“Occorre una accelerazione del Ministero dello Sviluppo economico, per trovare una soluzione a fronte della grande difficoltà che stanno vivendo i lavoratori senza reddito, senza ammortizzatori e impossibilitati a cercare un altro lavoro. Procedere con tempi immediati è fondamentale”. Così l’assessore regionale alle Attività produttive, Palma Costi, in una missiva inviata al ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, sulla crisi Mercatone Uno/Shernon Holding Srl, dove si mettono nero su bianco le preoccupazioni di Regione, Comuni in cui hanno sede i punti vendita e logistica e organizzazioni sindacali e dei consumatori. Preoccupazioni emerse nell’ultimo incontro tenutosi a Bologna venerdì scorso negli uffici regionali, soprattutto per l’allungarsi dei tempi per l’attivazione degli ammortizzatori sociali per i lavoratori (450 in Emilia-Romagna e 1.800 in Italia), e la difficoltà a riavviare un percorso che consenta la riapertura dei punti vendita e crei le condizioni per trovare un nuovo acquirente per il gruppo. Tra le richieste avanzate al ministro, quelle “di accelerare il Decreto per la nomina dei Commissari, precondizione per avviare i percorsi a tutela dei lavoratori nonché l’autorizzazione alla proroga degli esercizi d’ impresa”. Necessarie anche le convocazioni dei tavoli ministeriali “per la retrocessione del ramo di azienda e per l’avvio della cassa integrazione straordinaria da parte dello stesso Ministero del Lavoro”. Da istituzioni e sindacati anche un appello a “procedere alla veloce liquidazione del Tfr dei lavoratori per cui Inps ha confermato la copertura, e convocare presso il Mise le associazione dei Consumatori, per definire una strategia condivisa a livello nazionale a tutela dei clienti”. Nei giorni scorsi la Regione aveva sollecitato anche l’Associazione banche italiane e gli Istituti di credito emiliano-romagnoli, affinché procedessero alla sospensione dei ratei dei mutui e dei prestiti per i lavoratori coinvolti, con alcune risposte positive.

il punto Mercatone Uno di Rimini nord

E’ ancora incerto il destino degli ex punti vendita della Mercatone Uno: 55 in tutta Italia e uno anche nel riminese, a Rimini Nord. I commissari che gestiscono la vicenda hanno ricevuto 14 offerte di acquisto ma nessuna per l’intero perimetro aziendale. Il rischio è che si vada ad una vendita a spezzatino e che alcuni negozi vengano abbandonati. In attesa che si faccia chiarezza, è stata prorogata per tutti i 1.689 lavoratori (oltre una cinquantina a Rimini) la Cassa Integrazione Straordinaria fino al 23 maggio 2020. Nel decreto milleproroghe è stata anche inserita la modifica delle condizioni della Cassa: i dipendenti che, per mantenere il lavoro col passaggio alla Shernon Holding, avevano accettato una riduzione di orario, dovrebbero essere ricondotti alla situazione precedente con un ricalcolo di quanto percepito nel 2019. Modifica consentita dall’annullamento da parte del tribunale della vendita alla Shernon. Ma se i lavoratori non se la passano bene, anche gli ex clienti della Mercatone non hanno di che gioire. Il Curatore fallimentare ha infatti comunicato a clienti e creditori che i prodotti già acquistati e pagati non verranno consegnati. Una doccia fredda per circa 20.000 famiglie. Le domande di restituzione dei beni mobili in custodia non sono state prese in considerazione visto che il curatore ha ottenuto l’autorizzazione a sciogliere tutti i contratti. I mobili presenti nei magazzini saranno venduti a blocchi e probabilmente per somme molto inferiori al prezzo. Unica opzione per i clienti, la domanda di insinuazione nel passivo, come creditori, ma con scarse speranze di ottenere qualcosa. Federconsumatori nazionale ha chiesto al Governo di “assicurare il giusto ristoro economico ai cittadini coinvolti.” Gli incontri urgenti chiesti dall’associazione ai ministri competenti non sono però ancora stati convocati