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Colpo al piccolo commercio

Area Bandieri. Confcommercio: basta proroghe, no a polo commerciale

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di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mer 29 gen 2020 15:50
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Si avvicina una scadenza importante per l’eventuale costruzione del nuovo polo commerciale in Area Bandieri a Misano. L’8 febbraio scade infatti la proroga di sei mesi concessa da Comune e Provincia per la conclusione della Conferenza dei servizi finalizzata alla sottoscrizione dell’Accordo di programma in variante. Nei primi giorni della prossima settimana si dovrebbe sapere se il parere sarà positivo o meno. Resta però fermo il dissenso delle categorie. “Ribadiamo – scrive il presidente di Confcommercio Gianni Indinoil nostro secco no a questo progetto e dunque ad un’ulteriore proroga dei termini di un accordo firmato ben 4 anni fa, che poggia su un piano urbanistico che sta per essere superato, ma che soprattutto rischia di minare definitivamente il comparto del commercio di vicinato e il tessuto economico-sociale non solo di Misano, ma anche dei comuni limitrofi, che in questo momento non sono in grado di sopportare questa nuova realtà concorrenziale. Non abbiamo bisogno di altre grandi strutture commerciali, ma anzi, di un rilancio del commercio di prossimità che passi anche attraverso una rigenerazione urbana che rimetta al centro il cittadino e il piccolo imprenditore, quello che alza la serranda e accende le vetrine ogni giorno presidiando il territorio contro il degrado e l’omologazione dell’offerta commerciale e turistica”. Indino ricorda come nella recente campagna elettorale tutte le forze politiche abbiano espresso la propria vicinanza al piccolo commercio. Un sostegno che, rileva il presidente Confcommercio, deve passare “dall’azzeramento dei nuovi poli commerciali e per una regolamentazione di outlet e temporary store. Ora che la giornata alle urne è passata ci aspettiamo i fatti, a cominciare proprio da Misano”. Indino evidenzia il dialogo “aperto e franco” con il sindaco Fabrizio Piccioni e il presidente della Provincia, Riziero Santi, che hanno mostrato “attenzione e sensibilità alle problematiche poste”. “Auspichiamo dunque – conclude – che i tempi delle proroghe siano terminati e che questo possa bastare per mettere un freno ad una nuova cementificazione. Le opere pubbliche e viarie servono, ma non possono essere ritenute più importanti del tessuto economico e sociale del territorio: bisogna continuare a lavorare per trovare i fondi necessari attraverso altre strade come i finanziamenti regionali ed europei”.