Indietro
menu
audizione alla Camera

Sicurezza Stradale. L'assessore Frisoni: servono uomini e mezzi adeguati per i comuni

In foto: l'assessore Frisoni
l'assessore Frisoni
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mer 11 dic 2019 17:06
Facebook Whatsapp Telegram Twitter
Print Friendly, PDF & Email
Tempo di lettura 2 min
Facebook Twitter
Print Friendly, PDF & Email

Ben vengano le azioni per diminuire il numero di incidenti sulle strade ma servono anche uomini e mezzi adeguati per consentire ai Comuni di svolgere attività di prevenzione e controllo. Fondamentali poi anche l’educazione stradale nelle scuole e lo sviluppo di forme valide di mobilità alternative al mezzo privato. Sono alcuni dei punti toccati dall’assessore alla mobilità del comune di Rimini Roberta Frisoni nel suo intervento alla commissione Trasporti della Camera come rappresentante dell’Anci.

Il comunicato stampa

“Uomini e mezzi adeguati ai Comuni per poter svolgere tutte le attività di prevenzione e controllo sulle strade dei nostri territori; una costante attenzione all’educazione stradale a partire dalle scuole realizzando una vera svolta culturale; lo sviluppo di valide soluzioni di mobilità, alternative ai mezzi privati in determinate occasioni, attingendo alle numerose esperienze realizzate da molte amministrazioni”. Sono questi i punti su cui si è soffermata Roberta Frisoni, assessore alla Mobilità, programmazione e gestione del territorio, demanio del Comune di Rimini, che ha rappresentato l’Anci davanti alla Commissione Trasporti della Camera (il documento presentato), nell’ambito dell’esame di una risoluzione sulla sicurezza stradale.
Frisoni, apprezzando gli obiettivi della risoluzione che punta al miglioramento della sicurezza stradale e alla riduzione dell’incidentalità, ha sottolineato come “da tempo l’Anci sta lavorando per affrontare il fenomeno in ambito urbano, anche con attività realizzate con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, per favorire l’attuazione di politiche locali e il coordinamento tra gli enti sul tema”. Il tutto partendo “dalla consapevolezza dello straordinario impegno necessario ai fini del raggiungimento dell’obiettivo fissato a livello europeo per il 2020, che richiede interventi mirati e coordinati tra loro”.
Un impegno che deve però sposarsi con “risorse finanziarie adatte e magari direttamente gestite dai municipi. In questo senso l’Anci propone di rivedere l’attuale gestione del Piano Nazionale della Sicurezza Stradale prevedendo – ha ribadito l’assessore riminese – un cofinanziamento e un intervento direttamente rivolto agli enti locali, a partire dai Comuni capoluogo di provincia”.
Ma accanto ai finanziamenti per l’Associazione sono essenziali tutta una serie di azioni complementari, a partire dall’educazione stradale nelle scuole. “L’Anci si è molto impegnata in queste attività realizzate dalle Polizie Locali negli istituti dal nord al sud del Paese, dalla scuola primaria fino alla secondaria di secondo grado. Nel 2018 – ha spiegato Frisoni – sono 37mila le ore di educazione stradale nelle 132 città, che hanno visto il coinvolgimento di oltre 4mila le scuole, con una particolare attenzione alle scuole primarie. Mentre sono più di mille le scuole che sono state coinvolte in eventi di sensibilizzazione esterni e in campagne di comunicazione”. Per finalizzare quest’attività “proponiamo la sottoscrizione di un Protocollo d’intesa con il Miur per organizzare un’offerta formativa dedicata all’educazione stradale, anche nell’ambito dell’insegnamento dell’educazione civica”.
Infine, le forme di trasporto alternative ai mezzi privati, da realizzare in particolari periodi dell’anno o in orari notturni. “Come Anci – ha sottolineato l’assessore riminese – riteniamo positiva la proposta di prevedere un Fondo con risorse dedicate da ripartire tra gli enti locali per incentivare un’offerta di trasporto convenzionato con aziende del trasporto pubblico locale, taxi e servizi di noleggio con conducente per le fasce notturne in particolare nei week end”. Su questo versante “vi sono già esperienze territoriali sul tema, come i c.d. ‘Disco taxi’ o ‘Un taxi per amico’, che costituiscono delle buone pratiche locali replicabili sui territori”, ha concluso Frisoni.