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l'intervento della SPI CGIL

Sentenza Villa Franca, il sindacato dei pensionati: "Riconosciuta gravità dei fatti"

In foto: l'avvocato Ghinelli e il segretario Soldati
l'avvocato Ghinelli e il segretario Soldati
di Redazione   
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lun 9 dic 2019 19:07 ~ ultimo agg. 19:08
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Sono trascorsi due mesi esatti da quando il pubblico ministero Davide Ercolani nell’udienza del 9 ottobre si era opposto, vista la gravità dei fatti, al patteggiamento richiesto dai legali delle quattro imputate (un quinto era deceduto) per i maltrattamenti nei confronti di cinque anziane donne ricoverate nella casa famiglia per anziani Villa Franca. Il giudice Vinicio Cantarini per quei fatti, aveva accolto la costituzione di parte civile avanzata dall’avvocato Maurizio Ghinelli su richiesta del sindacato dei pensionati SPI CGIL di Rimini, e questa mattina ha condannato tre delle quattro oss alla sbarra.

Al sindacato era stata riconosciuta l’azione diretta a tutelare le persone anziane e questa mattina al processo era presente anche la segretaria Meris Soldati. “La scoperta di quanto successo a Villa Franca ci aveva lasciato attoniti e anche se nessuna pena per quanto giusta potrà mai sanare i maltrattamenti subiti da queste anziane donne, la sentenza di condanna riconosce quegli elementi di gravità – afferma la Soldati -. Resta del tutto aperto il tema della prevenzione e del controllo perché questi fatti non si ripetano e, in questa direzione, il regolamento, fortemente voluto dalle organizzazioni sindacali e approvato recentemente dai consigli comunali della Provincia di Rimini, è uno strumento importante. E’ un regolamento che stringe le maglie delle autorizzazioni e impone una serie di procedure per prevenire fenomeni di violenza all’interno delle strutture per anziani. Inoltre, prevede anche verifiche e controlli da parte dell’Ausl e un tavolo di monitoraggio, con la partecipazione delle organizzazioni sindacali, che deve riunirsi periodicamente. Lo strumento c’è, è importante, vigileremo che funzioni”.

La SPI CGIL ha fatto sapere che devolverà all’associazione Rompi il Silenzio, che combatte la violenza contro le donne, il risarcimento riconosciuto dal giudice.