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35 scomparse dal fondo

Opere Gruau scomparse. Piscaglia: indagini approfondite ma nessun esito

In foto: Giampiero Piscaglia
Giampiero Piscaglia
di Andrea Polazzi   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
ven 13 dic 2019 14:55 ~ ultimo agg. 18:25
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Un’interrogazione del consigliere della Lega Marzio Pecci ha permesso all’assessore Giampiero Piscaglia di fare il punto sulle opere scomparse di Renè Gruau. Fatti che risalgono al periodo tra il 1993 e il 2002.
Ad inizio anni ‘90 inizia infatti a formarsi il “fondo Gruau” grazie alla donazione di una azienda privata. Patrimonio che si arricchisce notevolmente poi nel 2002 quando è lo stesso artista, in occasione di una grande mostra, a donare molte opere al comune di Rimini. Si tratta di opere originali come disegni e dipinti, manifesti, litografie, stampe, riviste e anche alcuni capi d’abbigliamento. “E’ bene precisare che le 35 opere scomparse non sono originali ma copie – spiega Piscaglia – anche se questo nulla toglie alla gravità dei fatti.
L’assessore ricorda poi quanto fatto dal comune per venire a capo della situazione. “Nel 2013 – ricorda – l’assessore Pulini, appurata la mancanza in occasione del passaggio della collezione dagli uffici comunali al museo, ha incaricato la professoressa Tosi Brandi di fare un inventario.” Quello che emerge è che ci sono 428 opere di Gruau e ne mancano appunto 35. Ce ne sono però anche 51 non catalogate.A testimonianza dell’approssimazione che c’era stata nella custodia e nell’inventariazione” aggiunge Piscaglia. L’anno seguente (maggio 2014), avuta la relazione della professoressa, il sindaco incarica il dirigente Mazzotti di compiere una indagine conoscitiva approfondita sulle opere scomparse. Non si viene a capo però della vicenda e dei responsabili. Così il 30 luglio 2014 il sindaco segnala a Corte dei Conti e Procura la perdita delle 35 opere. Vicenda spiegata agli allora consiglieri anche in due commissioni consigliari. Delle indagini si occupano i carabinieri. “Non ci risulta che al momento siano emerse novità nelle indagini – conclude l’assessore – ma ancora non sono state archiviate e ne attendiamo quindi gli esiti. Quel che posso dire è che la questione è stata affrontata dal comune e non nascosta sotto il tappeto.