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Relazioni complicate

Bilancio, i sindacati contestano le scelte riminesi: "siamo alle solite"

In foto: l'assessore Gian Luca Brasini
l'assessore Gian Luca Brasini
di Redazione   
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mar 17 dic 2019 12:55 ~ ultimo agg. 13:46
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Dopo i passaggi in commissione e la presentazione in consiglio (dove questa sera sarà discusso), ieri il bilancio 2020 del comune di Rimini è stato presentato ai sindacati. Ma l’esito dell’incontro, dopo le difficoltà dello scorso anno, non sono state positive. In primis Cgil, Cisl e Uil parlano di “relazioni complicate” criticano la convocazione troppo a ridosso della seduta di consiglio nel quale in documento sarà presentato. “Questa Amministrazione – scrivono – a nostro parere in più di un’occasione ha dimostrato di non tenere nella giusta considerazione il ruolo di rappresentanza sociale che spetta alle organizzazioni sindacali“.

I sindacati, che esprimo un giudizio molto negativo sul documento, entrano poi nel dettaglio partendo dall’addizionale Irpef, che lo scorso anno vide la fascia di esenzione abbassata da 17 a 15mila euro. “Si tratta di una tassa pagata per circa l’80% dai lavoratori dipendenti e dai pensionati. Nel 2018 l’Amministrazione Comunale sostenne che il prelievo fiscale sarebbe stato necessario per far fronte ai mancati introiti del “Bando Periferie” con l’impegno a ridiscuterne l’anno successivo all’arrivo dei contributi nazionali. Ma, ora che i milioni di euro dei Bandi Periferie sono arrivati, l’addizionale IRPEF comunale (che a nostro parere andrebbe eliminata) resta invece confermata.

Cgil, Cisl e Uil ne hanno anche per la TARI. “I cittadini riminesi, le attività produttive del territorio, ogni anno pagano profumatamente il servizio di raccolta e smaltimento rifiuti. In molti Comuni della Provincia, le Organizzazioni Sindacali trattano con le Amministrazioni i contenuti di un Regolamento attraverso il quale si concedono agevolazioni per le famiglie deboli ed in difficoltà temporanea o duratura per ridurre o eliminare questa Tariffa. Ovviamente per poter operare le riduzioni è necessario un fondo, contenuto nel bilancio comunale, sufficientemente capiente per far fronte alle gravi necessità dei cittadini più bisognosi. Ma, a parte la decisione del Comune di applicare subito le agevolazioni spettanti ai cittadini e non procedere con rimborsi a posteriori, risultato ottenuto grazie alle rivendicazioni sindacali, resta l’assenza di una volontà positiva, sia nella definizione del Regolamento sia nella messa a disposizione delle risorse finanziarie necessarie a coprire chi ha diritto alle agevolazioni.

Infine il tema delle educatrici precarie. “Altro argomento su cui l’Amministrazione Comunale ha dimostrato una totale chiusura è quello della stabilizzazione del personale precario sebbene siano le stesse leggi nazionali a favorire questo percorso. In particolare risulta totalmente incomprensibile l’accanimento con cui, quasi a volerne fare una questione di principio, si vogliono lasciare senza lavoro educatrici precarie che pure hanno già sostenuto dei concorsi e che hanno lavorato per il Comune da almeno un decennio“.