Finge di ordinare una pizza, invece chiama il 112 e fa arrestare il marito violento
Ha finto di ordinare una pizza a domicilio per salvarsi la vita. Se il suo incubo durato tre anni è finalmente terminato, lo deve soprattutto all’arguzia del carabiniere che ha intuito che quella chiamata all’apparenza “errata” era in realtà una richiesta di aiuto in codice.
E’ metà agosto quando una 40enne riminese, vittima dell’ennesima violenza da parte del marito, chiama la caserma dei carabinieri di Rimini fingendo di ordinare una pizza: “Buonasera, vorrei una margherita, ma la vorrei subito. Ha capito? La vorrei prima possibile in via… “. E’ più o meno questo il contenuto della telefonata ricevuta dal militare che anziché riattaccare si appunta l’indirizzo civico e decide di inviare sul posto una pattuglia a controllare. La voce ansimante e tremante della donna, unità alla ripetitività dell’indirizzo dove consegnare “la pizza”, aveva insospettito l’operatore, bravo ad intuire che non fosse uno scherzo.
Quando i militari suonano alla porta, ad aprire è proprio la 40enne. L’appartamento è stranamente a soqquadro e il viso della donna rigato dalle lacrime. I carabinieri entrano in casa per effettuare un sopralluogo e dal ripostiglio esce all’improvviso il marito della donna, un 43enne, che per sfuggire ai militari tenta di lanciarsi da una finestra al quarto piano del condominio. L’uomo viene letteralmente preso al volo, afferrato per le gambe dai carabinieri (uno di loro riporterà anche una frattura alla costola in seguito al salvataggio). Le successive indagini degli investigatori dall’Arma hanno portato alla luce le serie infinita di maltrattamenti che il marito, ripiombato nel vortice dell’alcol e delle sostanze stupefacenti, negli ultimi tre anni aveva riservato alla moglie. Vessazioni di ogni tipo, fisiche e mentali. Minacce di morte e veri e propri pestaggi (calci, schiaffi e morsi), che avevano costretto la donna a recarsi più volte al pronto soccorso per ricorrere alle cure dei sanitari. Ma la 40enne, che del marito era ed è innamorata nonostante le percosse subite, puntualmente giustificava le ecchimosi, le lacerazioni e persino le fratture con “strani” incidenti domestici.
Fino a quando aiutata dal personale dell’Arma non si è convinta a denunciare il coniuge manesco. Che mercoledì sera, su richiesta del sostituto procuratore Davide Ercolani e su disposizione del gip del tribunale di Rimini, Manuel Bianchi, è stato arrestato con l’accusa di maltrattamenti in famiglia e lesioni multiple.
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