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Uno speciale di tre ore

Pantani, le Iene non mollano. E fanno incontrare famiglia e pusher

In foto: dallo speciale Iene
dallo speciale Iene
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
ven 25 ott 2019 08:28 ~ ultimo agg. 21:53
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Con una maratona di tre ore, Le Iene sono tornate ancora una volta sul caso Pantani con un’inchiesta di Alessandro De Giuseppe che ha cercato di mettere insieme, anche a scapito dei normali canoni di durata televisiva, più elementi possibili sulle “tante le cose che sembrano non tornare nella ricostruzione ufficiale della vicenda”. Molti degli elementi sono già stati citati in passato. Si parte dai fatti del 14 febbraio 2004 Rimini: si rinnovano i dubbi in merito alla ricostruzione degli ultimi giorni e delle ultime ore di Marco Pantani, con le crude immagini del video della Scientifica: la disposizione della camera, le richieste del pirata alla reception di chiamare i Carabinieri, la possibilità o meno che qualcuno entrasse in quella camera, il bolo di mollica, la posizione del corpo di Marco Pantani, la modalità di assunzione della cocaina.

Un’ampia parte è dedicata alla vicenda di Madonna di Campiglio, oggetto di un’inchiesta della Procura di Forlì terminata con l’archiviazione: le Iene cercano i tre medici dell’equipe che svolse il famoso esame dell’ematocrito che fermò il pirata nel Giro del 1999, riuscendo a trovare risposte solo da uno di loro che ribadisce la correttezza dell’esame. Poi le ombre della camorra e delle scommesse.

E compare Fabio Miradossa, lo spacciatore che riforniva Marco Pantani, e che è stato condannato per avergli ceduto la dose che ne ha causato la morte. Miradossa è convinto che Pantani sia stato ucciso: “Magari chi lo ha fatto non voleva ucciderlo, ma è stato ucciso”. Spiega come Marco Pantani avesse con sé almeno 20mila euro (“Quei soldi erano per me”), che non sono mai stati ritrovati: “Seguite i soldi“, dice. E alla fine, sotto le telecamere delle Iene che riprendono da lontano il colloquio registrano l’audio, l’incontro di Miradossa con i genitori di Marco Pantani. Per chiedere scusa a mamma Tonina che, a sua volta, non lo ritiene responsabile della morte del figlio: “Nella vita si sbaglia tutti. Quello che voglio da te è una mano”. E tra la famiglia e Miradossa si stringe un impegno comune per arrivare a quella verità che Tonina è convinta non sia ancora emersa: “Io vi aiuto, l’ho promesso a vostra moglie”, dice Miradossa a Paolo Pantani. Prima di andare a visitare con Tonina la tomba del Pirata.

Un mese fa il procuratore di Rimini Elisabetta Melotti, in audizione alla Commissione Antimafia, aveva ribadito che, pur essendoci attenzione anche su quello che emerge da inchieste giornalistiche, a oggi non risultano elementi nuovi per poter riaprire il caso. Come invece chiede l’avvocato della famiglia Antonio De Rensis, ascoltato pochi giorni fa dalla stessa commissione.

Lo speciale delle Iene