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Verso il voto

I commenti sul voto in Umbria in vista delle Regionali in Emilia Romagna

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di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
lun 28 ott 2019 18:32
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Dopo il trionfo del centrodestra trainato dalla Lega alle Regionali in Umbria, non mancano i commenti anche nel riminese. In particolare sulle possibili ripercussioni del voto sulla tornata elettorale che il 26 gennaio vedrà l’Emilia Romagna al voto. Quella in Umbria era una sconfitta annunciata, secondo l’assessore regionale del Pd Emma Petitti che punta però il dito sugli alleati del M5S. “Fatico a dire che il Partito Democratico non abbia fatto del suo meglio nel mantenere i propri consensi nonostante la scissione di “Italia Viva”. Credo che il problema principale lo abbiano i 5 stelle che non hanno struttura territoriali democratiche e debbono decidere se l’alleanza con il PD può diventare una prospettiva politica e programmatica per il Governo del Paese e degli Enti Locali. Non scegliere non aiuta a creare una prospettiva e, peggio, logora il Governo che può essere letto come il frutto di una convenienza momentanea per evitare il voto piuttosto che una prospettiva e una opportunità per il Paese nel cercare di evitare oltre 500 Euro di maggiori costi per famiglia legati al rischio che aumenti l’Iva”.
Il 26 Gennaio – prosegue la Petitti – toccherà all’Emilia-Romagna scegliere tra il marketing della paura ed un progetto di Regione basato sulla coesione sociale, la solidarietà e la crescita. Il PD c’è e farà la sua parte sino in fondo. Dipenderà da tutti e da ciascuno. Chi non ci sta lo dica ora.

Il dato delle elezioni in Umbria non è positivo da nessun punto di vista. Ma non è neanche la fine inesorabile del centro sinistra italiano” commenta il segretario provinciale del PD Filippo Sacchetti. “Ricordo – prosegue – che siamo andati a votare in Umbria perché la presidente del Pd si è dimessa e ci sono stati alcuni atti giudiziari gravi” e per questo “in Emilia Romagna sarà tutta un’altra storia”. Secondo Sacchetti sarà fondamentale “l’orgoglio e la passione per il territorio”, “una visione di società e un progetto di futuro” e “un leader capace di ascoltare, conoscere e entrare in sintonia col territorio e le persone”. E questo è, per il segretario Pd, proprio Stefano Bonaccini.

Secondo il coordinatore riminese di Forza Italia Carlo Rufo Spina il risultato in Umbria “dimostra che non ci sono più feudi o risultati già acquisiti, dimostra che la gente si è stufata e si è clamorosamente ribellata (oltre 20 punti di distacco e una affluenza pazzesca) ad una gestione del potere e dei fondi pubblici che obbediva sempre alla stessa logica: associazioni e cooperative organiche al Pci/Pd. I 5S hanno tentato di entrare in questo sistema e sono stati ovviamente affossati dai loro ex elettori”.
Il voto in Umbria dimostra come le “capriole” per non votare facciano perdere consensi – dice il capogruppo riminese della Lega Marzio Pecci.

Interviene anche la candidata alla presidenza per il centrodestra in Emilia Romagna, Lucia Borgonzoni. “E’ veramente triste assistere allo spettacolo decadente di un Pd spaventato che all’indomani della sconfitta in Umbria – scrive – corre a corteggiare il M5S nel disperato tentativo di mantenere le poltrone. Ecco la prima e fondamentale differenza tra noi e loro: noi pensiamo a programma, proposte, idee per dare risposte agli emiliano-romagnoli e risolvere i problemi, il Pd pensa solo a inventarsi alleanze per provare a fermare la Lega. Ormai hanno perso ogni dignità. Ma non riusciranno a fermare la voglia di cambiamento e la democrazia“.

La sfida in Emilia-Romagna era e resta apertissima. La vittoria della destra in Umbria è netta, ma quella era un’altra partita e io resto fiducioso”. Lo scrive, in un lungo intervento su Facebook, Stefano Bonaccini. “Sono convinto che si possa vincere, perché qui partiamo da una condizione molto diversa, sia per le cose fatte, ma soprattutto perché noi abbiamo un progetto per il futuro dell’Emilia-Romagna“, aggiunge.