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I commenti

Giro di vite sui dehor. Categorie e politica a tutela degli imprenditori

In foto: Filippo Zilli in una puntata di Fuori dall'Aula
Filippo Zilli in una  puntata di Fuori dall'Aula
di Andrea Polazzi   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mer 23 ott 2019 13:40
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In linea con l’amministrazione (vedi notizia), anche le categorie e la politica si schierano contro la decisione della Soprintendenza di imporre, man mano che scadranno le concessioni, lo smontaggio dei dehor che potranno essere solo stagionali e facilmente amovibili. “Se la soluzione agli abusi di qualcuno è punire tutto il sistema, noi non ci stiamo” dice il presidente di Confcommercio Gianni Indino.

A sollevare la questione anche il consigliere comunale di Vincere per Rimini Filippo Zilli. “Così si rischia di svuotare il centro storico

L’intervista a Filippo Zilli ospite di Tempo Reale

L’intervento di Gianni Indino

La preoccupazione per l’incertezza legata ai dehors dei pubblici esercizi del centro è tangibile tra i nostri associati, che in buon numero si sono rivolti a noi cercando chiarezza – spiega Gianni Indino, presidente di Confcommercio della provincia di Rimini -. La problematica è grave: per i nostri operatori in questo momento è impossibile districarsi in questa situazione in cui è complicato anche solo ipotizzare la sostenibilità futura della propria attività. Intere famiglie vivono di questo e non riuscire a pianificare il futuro, gli investimenti, le assunzioni, le mette in seria difficoltà. Benissimo salvaguardare il decoro della città e la bellezza dei nostri monumenti, ma il turismo è un’offerta d’insieme, che non prescinde dai servizi d’eccellenza dati dai nostri bar e dai ristoranti, capaci di valorizzare il nostro centro storico e di renderlo ancora più apprezzato per un soggiorno o una visita.

Se la soluzione agli abusi di qualcuno è punire tutto il sistema, noi non ci stiamo. Come sempre Confcommercio è dalla parte delle regole e riteniamo giusto che si intervenga nei confronti di chi non le rispetta. Ma sono in molti ad avere fatto lavori investendo cifre notevoli per installare dehors che rispettassero i regolamenti e ora anche questi rischiano di non avere più la possibilità di sfruttare gli spazi all’aperto su cui pagano la tassa di occupazione del suolo pubblico. Perché? Stiamo costruendo una Rimini aperta tutto l’anno con investimenti considerevoli per valorizzare il centro storico, per far crescere il comparto fieristico e congressuale, per fare vivere la nostra città a 360° in tutte le stagioni anche dal punto di vista turistico e ora c’è il rischio che chi arriverà a Rimini in inverno non potrà prendersi un caffè seduto fuori. Perché?

Se è solamente un problema di regolamenti, siamo tutti disponibili a vederci con tutte le parti in causa per trovare una soluzione condivisa nel rispetto di chi fa le regole, di chi deve controllare che siano rispettate, ma anche di chi opera sul territorio e vorrebbe poterlo fare con certezza. Sappiamo che l’amministrazione comunale si sta adoperando per risolvere la situazione. Confidiamo in uno sforzo ulteriore per venirne a capo. Qui non si parla di un problema estetico, ma si vanno a toccare l’economia del territorio, la sopravvivenza delle imprese, il lavoro delle persone e l’appeal della proposta turistica della nostra città. Non sono cose da poco”.