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Formazione universitaria

Ex Novarese e Talassoterapico per l'Institute for Health

In foto: lo scheletro della colonia Novarese
lo scheletro della colonia Novarese
di Simona Mulazzani   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
mar 29 ott 2019 16:16 ~ ultimo agg. 30 ott 12:46
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Potrebbe sorgere nell’ex colonia Novarese, Rimini-Terme e Talassoterapico l’Insitute for Health, che nascerà nell’ambito del nuovo progetto di formazione medica che riguarda la Romagna e che vedrà i corsi di facoltà svolgersi tra Ravenna e Forlì. Un protocollo di intesa tra università comune e Ausl è già avviato. Il nuovo istituto ospiterà una Casa della Salute e servizi sanitari specifici orientati alla prevenzione e al benessere; sarà sede didattica dell’Università di Bologna in ambito sanitario, con riferimento ai corsi di studio di Scienze Motorie, Welness, One Health e professioni sanitarie (infermieristica, ostetricia, fisioterapia, tecnici di radiologia e assistente sanitario), con sviluppo di progetti didattici e di ricerca sulla cultura del benessere (sana alimentazione e stili di vita, prescrizione e somministrazione dell’esercizio fisico inteso come prevenzione e terapia del diabete e delle malattie cardiovascolari). Inoltre verranno realizzate delle Health/Wellness Urban Station (stazioni urbane della salute e del benessere) nelle quali i fruitori possano praticare quotidianamente attività fisica e di prevenzione e al contempo accedere, attraverso tecnologia digitale all’insieme di informazioni personalizzate su salute, parametri vitali, esercizio fisico e sana alimentazione. Sarà anche la sede dei nuovi Master per le Professioni sanitarie.

Saranno portati avanti anche nuovi progetti legati alla didattica in particolare insegnamenti sullo “sviluppo sostenibili e la salute unica una International Summer School for Credits (advanced placement) e soprattutto, una nuova Laurea Magistrale internazionale in inglese dal titolo One Health Leadership. Infine, il campus di Rimini grazie alla presenza di innovativi laboratori, quali ad esempio il VARLAB, dotati di tecnologie avanzate (visori di ultima generazione, powerwall 3D, software divisualizzazione) in grado di riprodurre ambienti immersivi in realtà virtuale e aumentata si configura anche come un’area idonea per lo sviluppo di progetti per il miglioramento dello stato di salute della popolazione.

Un risultato insperato fino a qualche settimana fa” commenta il sindaco di Rimini Andrea Gnassi. “Quello che sarà il nuovo e avveniristico Institute for Health è anche un riconoscimento di  Rimini come polo strategico e innovativo del grande progetto di Romagna salute, il grande hub sanitario appena presentato dall’università di Bologna e dall’Ausl Romagna insieme agli Enti locali e alla Regione Emilia – Romagna. Un risultato ottenuto grazie alla bontà degli argomenti proposti e al riconoscimento delle vocazioni tipiche del polo riminese: la presenza di strutture integrate tra ricerca e didattica, la forte presenza internazionale di corsi in lingua inglese e di studenti stranieri, la propensione territoriale ai temi della cura personale e degli stili di vita sani, del benessere, della sostenibilità e della prevenzione, il legame con la struttura imprenditoriale e gli asset produttivi locali, la forte occupabilità dei laureati.  Una notizia straordinaria, perché rappresenta il frutto di un percorso virtuoso in cui Rimini si gioca il proprio futuro mettendo al centro il valore della conoscenza in un rapporto virtuoso con l’Università, che desideriamo ringraziare per l’intelligenza e la disponibilità con cui si è sempre rapportata con il nostro territorio, e la stessa filiera economica. Più conoscenza significa più ricerca, più innovazione, più occupazione, più benessere diffuso. Un risultato in cui hanno certamente pesato anche gli ottimi risultati ottenuti dai neo laureati nel Campus di Rimini. Ad un anno dal diploma, l’80,6% dei laureati di secondo ciclo e a ciclo unico del Campus di Rimini trova lavoro, ben oltre la media dei laureati dell’università di Bologna pari al 73%, e alla media nazionale del 69,5%. Un contesto fecondo che attira studenti da tutto il mondo, collocandosi come sede privilegiata degli studenti internazionali, che ormai contano il 15% degli iscritti a Rimini, un numero in aumento e superiore non solo alla media dei campus romagnoli ma anche alla stessa sede bolognese dell’Alma Mater.  Su questi presupposti è stato possibile ottenere a Rimini la specializzazione internazionale di quella che, in termini tecnici, viene chiamata “One Health”, alla lettera salute unica. Un concetto traducibile anche in una sua accezione più ampia che intende il benessere come valore non esclusivo (secondo il modello edonistico del “wellness”) ma inclusivo e diffuso, che interessa la comunità nel suo complesso e l’individuo nella sua integrità (fisica, psicologica, ambientale e relazionale). Un cambio di paradigma che fa uscire la specializzazione dalle aule dei laboratori universitari per portarla dentro alla città. Rimini, anche grazie a questo straordinario risultato ottenuto, dimostra di credere nell’Ateneo e nel suo ruolo di propulsore di innovazione, conoscenza, benessere, occupazione, nonostante tutte le titubanze e i veri e propri forfait registrati negli ultimi due anni nella componente societaria di UniRimini. Una tendenza che speriamo di invertire anche grazie alla bontà dei risultati raggiunti e alla consapevolezza che a trarne vantaggio non siano solo gli attori economici ed imprenditoriali, ma tutta la comunità riminese che comprende, come minimo, l’intera provincia, e non solo il centro in cui sono presenti le sedi e i servizi“.