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a san giuliano

Doveva essere in carcere, invece viene sorpreso a rubare

In foto: repertorio
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di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mar 8 ott 2019 13:24 ~ ultimo agg. 13:24
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Aveva alle spalle un ordine di espulsione dal territorio italiano emesso dal questore di Rimini nel dicembre scorso, ma soprattutto condanne per spaccio, lesioni e rapina che lo avrebbero dovuto vedere in carcere per scontare un cumulo di pene a un anno e sei mesi di reclusione. Invece, ieri sera, è stato sorpreso da un 52enne riminese mentre cercava di rubare da un’auto in sosta. 

Erano le 22.30 quando alla sala operativa della questura è giunta una richiesta di intervento in via Vendemini, a San Giuliano. Gli agenti delle volanti, giunti sul posto, notavano un uomo che trattenevano a stento a terra un giovane. Alla richiesta di spiegazioni, il 52enne raccontava che mentre si trovava nel giardino del suo palazzo aveva sentito provenire da un parcheggio vicino il rumore di vetri infranti. Così, dopo essere andato a controllare, aveva notato prima un giovane nordafricano (che poi si scoprirà essere un 24enne egiziano) che si aggirava tra le auto con fare sospetto, e poi il vetro posteriore della sua auto in frantumi. Vistosi scoperto, il ladro aveva tentato di minimizzare l’accaduto: “Se non chiami la polizia ti ripago i danni”, sarebbero state le sue parole. Ma ad avvisare la polizia, invece, ci ha pensato un amico del 52enne, intervenuto in un secondo momento.

Nel frattempo il nordafricano aveva tentato di scappare e il riminese lo aveva inseguito e afferrato. I poliziotti, dopo aver ricostruito quanto accaduto, hanno perquisito l’egiziano, trovandolo in possesso di un tessera carburante e di un paio di auricolari della Apple. Oggetti che dichiarava di aver rubato da un’altra auto in sosta. Sotto un’altra vettura, poco distante da lì, il cacciavite con cui aveva infranto il vetro dell’auto del 52enne.

Il ladro è stato trasferito in questura, dove grazie al fotosegnalamento si è scoperta la sua vera identità. In passato, infatti, per sfuggire alla giustizia aveva usato numerosi alias. Dalla banca dati, inoltre, è stato accertato che l’egiziano era irregolare sul territorio e che sulla sua testa pendeva un mandato di cattura: doveva scontare un anno e sei mesi di reclusione. Arrestato per rapina impropria e denunciato per danneggiamento, possesso ingiustificato di oggetti da scasso e per essere irregolare sul territorio, il clandestino è stato trasferito nel carcere dei Casetti.