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Incontro a Scuola

Accettare ed essere accettati: Simone Gabrielli all'Istituto Comprensivo "Alberto Marvelli"

di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
gio 31 ott 2019 15:13
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Dodici anni “normali” con l’aspettativa concreta di evolversi come prodigio del calcio italiano lanciato verso la popolarità internazionale poi, improvvisamente, una grave malattia rara che lo costringe a battersi per la vita per vent’anni.

Gravemente minato nella condizione fisica, tenuto a distanza dalla gente che lo vede diverso e sbeffeggiato dai bulli della scuola che lo deridono e insultano ce n’è a sufficienza per abbandonarsi al destino. Ma per Simone Gabrielli da Pesaro, classe 1981 o giù di lì non è così che deve finire. Superati con coraggio e caparbietà numerosi interventi chirurgici e devastanti terapie non restava che gettarsi dietro le spalle l’ostacolo più grosso costituito da pregiudizio, commiserazione e diffidenza e Simone lo ha fatto trasformando la sua condizione in consapevole energia comunicativa. Un’energia che prende forza dalla sua capacità di proporre direttamente la soluzione anziché presentare gli aspetti negativi del problema.

Simone Gabrielli va regolarmente nelle scuole di ogni ordine e grado a stimolare menti e coscienze come ha fatto all’Istituto Comprensivo “Alberto Marvelli” di Rimini grazie all’interessamento delle professoresse Elsa Toni ed Elide Leoni. Facendo inizialmente leva sulla curiosità, interagisce con gli studenti sollecitandoli a cercare le motivazioni positive necessarie ad affrontare il grande tema dell’accettare ed essere accettati. Con un linguaggio comprensibile e crudo li accompagna sul percorso virtuoso della consapevolezza che il vero valore della vita sono le buone relazioni interpersonali attraverso le quali è possibile superare qualsiasi ostacolo ed uscire da ogni isolamento.

All’Istituto Comprensivo “Alberto Marvelli” di Rimini ha trovato un ambiente accogliente, un edificio stupendo immerso nel verde della campagna romagnola. Nel corso della mattinata Simone ha incontrato più di 100 studenti, gli incontri si sono svolti in un clima vivace, partecipato e attento, ogni compagno ha applaudito chi si metteva in gioco insieme al relatore e tutti hanno contribuito al dibattito costruttivo. La parola ai ragazzi ha risposto precisamente alle aspettative. Ancora una volta Simone ha ottenuto il suo scopo.

Daniele Bacchi