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Quale futuro per la Chiesa di San Nicolò? L’approfondimento de Il Ponte

la chiesa di San Nicolò

Ormai ad alcuni mesi dal cedimento di un pezzo di banchina di travertino, la chiesa di San Nicolò, a due passi dalla stazione, è ancora chiusa. Il futuro dell’edificio, che ospita anche una parte dell’omero di San Nicola, è tutto da definire. Lo spiega l’ultimo numero del settimanale Il Ponte da giovedì in edicola. Oltre al travertino infatti, a suggerire la chiusura precauzionale sono anche due grosse infiltrazioni d’acqua a fianco dell’altare che provengono dal tetto. La Diocesi, spiega l’economo Don Danilo Manduchi, ha già contattato l’impresa che ha effettuato il primo intervento di messa in sicurezza per un sopralluogo nel quale verificare i danni causati dalle infiltrazioni e i lavori che si renderebbero necessari per il ripristino. Le soluzioni sono legate ai costi degli interventi e ai vincoli della Chiesa. Tra le ipotesi anche la demolizione dell’edificio per ricostruire la chiesetta del ‘700 (che era stata distrutta dai bombardamenti), creando un luogo ritenuto più adatto alle esigenze odierne della preghiera. Con la possibilità di valorizzare anche gli affreschi trecenteschi. Intanto, spiega al Ponte Don Manduchi, la Diocesi si sta muovendo per i permessi necessari ad adibire una stanza a cappella temporanea per la preghiera e per la custodia delle reliquie di San Nicola.