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Chicchi (Art 1 MDP): nessuna “vendetta politica” da Biagini

Giuseppe Chicchi

Giuseppe Chicchi, coordinatore locale di Art 1 MDP (Movimento Democratico e Progressista) ed ex sindaco di Rimini, interviene nel dibattito, oggi decisamente acceso, suscitato dalle notizie sull’inchiesta sugli appalti pubblici a Rimini. Eventuali responsabilità saranno chiarite dagli organi competenti ma dal punto di vista politico, spiega Chicchi, non si può accusare Biagini di avere messo in piedi una vendetta un anno prima della formazione delle liste.

“Leggo con stupore la nota del PD di Rimini in merito alle dichiarazioni del Consigliere Comunale Pecci riferite all’indagine su Tecnopolo e altre opere pubbliche. Ed ho letto ieri la nota del Sindaco Gnassi. Vi trovo abbondanti minacce di querela dirette sia a singole persone che genericamente a chiunque osi affrontare l’argomento”. Laddove nel rapporto della Guardia di Finanza “oltre ad un improprio intreccio di amicizie e di interessi, emergono parole inequivocabili come: “…funzionario infedele…”, “…illegittima erogazione di contributi cofinanziati…”, “…turbativa del procedimento amministrativo per condizionare le modalità di scelta del contraente….”, ecc. ecc. La nostra posizione è nettamente diversa: attendiamo fiduciosi il lavoro della Magistratura contando sul fatto che le responsabilità, se ci sono, saranno chiarite. Siamo certi che l’attività dell’Amministrazione comunale ne trarrà comunque vantaggio.

Nello stesso comunicato del PD però possiamo leggere anche una sentenza anticipata. Si dice infatti che si tratta di “accuse pretestuose” e di “un atto di vendetta politica”, con un riferimento diretto al dirigente di Art.1- MDP, avvocato Roberto Biagini che con un suo esposto alla Procura denunciò la presenza intollerabile di pressioni sull’apparato dei LLPP del comune di Rimini da parte di faccendieri oggi indagati. Anche questo passaggio della nota PD commette un errore. Biagini avrebbe compiuto un atto di “vendetta politica” il 12 agosto del 2015 presentando in Procura il suo esposto. Ebbene, l’esclusione di Biagini dalle liste del PD avverrà un anno dopo, nelle elezioni del 2016. Biagini si sarebbe “vendicato” un anno prima di essere escluso dalle liste elettorali. La “vendetta politica” semmai l’ha voluta altri per “punire” chi aveva presentato l’esposto”.