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Attiva-Mente pensa ai disabili in terra nepalese

di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
lun 30 set 2019 15:56 ~ ultimo agg. 4 ott 10:44
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Un ponte tra la Repubblica di San Marino e il Nepal per l’autonomia delle persone adulte e dei bambini con disabilità. A cercare di costruirlo è l’associazione Attiva-Mente.

“Il Nepal è una terra di straordinaria cultura e profonda spiritualità. Posto fra la Cina e l’India, il suo territorio dai panorami mozzafiato spazia dalla pianura del Gange alla catena montuosa dell’Himalaya, otto delle quattordici cime del pianeta che superano gli 8mila metri si trovano qui.

L’unica grande area urbana è la capitale Kathmandu, un tempo soprannominata la «Firenze dell’Asia», diventata un mix di antico e moderno, con odori, suoni, inquinamento e cemento che stordiscono il viaggiatore straniero, ma ancora capace di lasciarlo a bocca aperta perché in alcuni quartieri il fascino dei secoli è rimasto inalterato. La maggioranza della popolazione, costituita da oltre cento differenti gruppi etnici, risiede nelle zone rurali in povertà. Il Nepal, infatti, è uno dei Paesi meno sviluppati del mondo, una situazione aggravata dal devastante terremoto del 2015 che ha comportato pesanti perdite umane ed economiche, anche per la distruzione delle meraviglie architettoniche che attiravano i turisti”.

La vita dei nepalesi con disabilità, naturalmente, ne ha risentito drammaticamente, in un contesto già difficile per carenza di terapie e centri specializzati, mancato accesso al sistema scolastico, malnutrizione (si è calcolato che probabilmente un terzo dei casi di disabilità in Nepal potrebbe essere evitato con un’alimentazione adeguata) e un retaggio culturale che considera determinate difficoltà fisiche una punizione divina.

Le discriminazioni sono evidenti perfino nei dati ufficiali: solo l’1.94% della popolazione totale risulta avere una forma di disabilità. Un dato che non si riscontra neppure nelle nazioni più avanzate e che dunque è poco convincente in un Paese in via di sviluppo che conta circa 28 milioni di abitanti.

“Agenzie internazionali che lavorano sotto l’egida dell’ONU affermano che è plausibile parlare di non meno del 10% di nepalesi con disabilità, adulti e bambini invisibili perfino nelle statistiche. Numeri in crescita, perché dopo ogni disastro naturale le persone bisognose di cure aumentano e chi già aveva una disabilità vede peggiorare la propria condizione. Il nostro progetto Namasté – Adotta una carrozzina,

punta a realizzare in loco sedie a rotelle manuali su misura. Il contatto nel paese himalayano è il CIL-Kathmandu (Independent Living Center), il Centro per la Vita Indipendente della capitale, un’organizzazione senza scopo di lucro, non politica, gestita da e per le persone con disabilità secondo le quali sarebbero più di 22mila le persone con disabilità che necessitano di una carrozzina”.

A giorni una delegazione di 16 sammarinesi, disabili e non, effettuerà una visita-studio in Nepal, consegnando direttamente e per intero al Centro di Kathmandu i fondi raccolti. È possibile sostenere il progetto versando un contributo sul conto corrente della Banca di San Marino intestato all’Associazione Attiva-Mente (Iban: SM88E0854009800000060146608), specificando nella causale Un aiuto per le persone con disabilità del Nepal.