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A -3 dal campionato

Quale futuro per il Rimini FC? La conferenza stampa di Grassi ha un finale brusco

In foto: Gianluca Brugioni e Giorgio Grassi
Gianluca Brugioni e Giorgio Grassi
di Roberto Bonfantini   
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gio 22 ago 2019 11:55 ~ ultimo agg. 23 ago 22:35
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Verso la fine di un’estate che i tifosi biancorossi faranno fatica a dimenticare, con la loro squadra del cuore costantemente col cartello “si vende” appeso alla porta e una serie infinita di possibili acquirenti (alcuni dei quali obiettivamente improponibili), il presidente del Rimini FC, Giorgio Grassi, ha deciso di incontrare gli organi d’informazione. Appuntamento oggi (giovedì) alle 12:00 nella sede di via XX Settembre 122.

Al tavolo insieme a Grassi il legale del Rimini FC, Gianluca Brugioni.

Il video integrale è già visible su Facebook Icaro Sport. La conferenza stampa sarà trasmessa su Icaro TV (canale 91) e in streaming su icaro.tv stasera (giovedì) alle ore 22:20.

Giorgio Grassi: “Parlerò prima di tutto della parte sportiva, che credo sia quella che interessi la tifoseria. Nonostante le peripezia, è stato un periodo difficile. Abbiamo lavorato quasi su tre squadre: quella che ha lavorato l’anno scorso, una seconda fase dove è intervenuto Cangini che era direttore sportivo. Poi l’era Nicastro-Penta, che si è già conclusa. Con scelte che ho condiviso: per esempio sono molto contento dello staff tecnico. Tra tre giorni si comincia, ho dato un’occhiata e sono soddisfatto rispetto al lavoro, alle scelte, ai costi, che abbiamo contenuto rispetto all’anno scorso. Stamattina ho verificato su Google il numero che abbiamo di over: la media di partite tra serie B, serie C e altissima serie D è di 180 partite. Abbiamo all’interno della squadra dei valori, con un portiere come Scotti che ha quasi 400 partite, Ferrani, che è il leader della difesa, ne ha 331, Montanari, che abbiamo appena ripreso, ha 330 partite, e Gerardi, che non ha ancora 32 anni, ha la bellezza di 329 partite. Quindi è una squadra costruita anche con una logica di avere giocatori d’esperienza in ruoli importanti. Avere 15 giocatori, un paio non li ho conteggiati, con 180 partite ad altissimo livello credo costituisca un’ossatura importante anche per far giocare poi stabilmente tre giocatori under che sono fondamentali per il budget di una società come il Rimini, che non naviga sicuramente nell’oro. Poi abbiamo nove giovani, pronti a entrare, dai quali ci aspettiamo valorizzazioni e anche un buon campionato. Rimangono un paio di pedine e aspetteremo gli ultimi giorni della campagna. Vogliamo rimanere in una rosa di 23 giocatori. Ho fatto un patto di ferro con questo staff, al quale mi sono fortissimamente affezionato, vedo una grandissima compattezza e mi piace: tutti hanno deciso di giocare per me quest’anno perché hanno capito che sono una persona che lo merita. E naturalmente io farò tutto per loro per fare un campionato all’altezza delle nostre aspettative. La mia ricerca è stata per cercare persone che potessero garantire un futuro migliore di quello che io potrei garantire, tre anni fa dissi che per me mantenere la C sarebbe stato molto complicato. Lo è stato l’anno scorso, penso lo sarà anche quest’anno. Il campionato di C è molto duro, ci sono società che hanno mezzi infinitamente superiori ai nostri, hanno storia, hanno tradizione, noi però saremo attrezzarlo per farlo. Da tutte le cose che vedo mi sento abbastanza sereno: le cose che stiamo promettendo ai tifosi sono convinto che le manterremo”.

Sugli accordi con Nicastro. “Io credo che le operazioni che ha fatto Penta siano state operazioni innanzitutto gestite insieme al direttore sportivo a parte la scelta dello staff, che io non conoscevo, ma credo mi abbiano fatto un bellissimo regalo perché mi ritrovo a lavorare con persone che sono ancora più brave di quello che immaginavo. Tutti sono di altissimo livello. Dal 21 luglio la presenza di Penta è stata insignificante. Con Nicastro ho parlato tre volte questa estate. Questa squadra la sento figlia mia e di nessun altro”.

Sull’anno scorso. “Il campionato scorso è iniziato con l’allenatore ed il direttore sportivo che non andavano d’accordo. Ma io l’ho saputo dopo. Quest’anno ci sono solo io e c’è soltanto Rino (D’Agnelli, ndr). Noi abbiamo cambiato cinque allenatori: non ho riscontrato dei fenomeni. Adesso credo che cambiare allenatore sarebbe un errore”.

Gianluca Brugioni sulla trattativa con Nicastro. “La trattativa con Nicastro si è conclusa consensualmente, come sapete, perché a fronte di una prima intesa negoziale tra le parti che prevedeva la cessione della società con condizioni di pagamento di un certo tipo, è poi pervenuta una proposta d’acquisto, il contratto preliminare, dal nostro punto di vista difforme da quelle che erano le prime intese. Dal nostro punto di vista questo contratto preliminare conteneva della clausole che non potevano essere accettate, nell’interesse del Rimini FC. Abbiamo avuto un confronto chiaro con Nicastro su questi temi e si è trovata la soluzione di tornare indietro e risolvere il contratto. Sono stati restituiti i denari. Questo vale nella questione Nicastro, ma vale in tutte le trattative che abbiamo fatto o che andremo a fare: noi chiediamo, nell’interesse del Rimini, che chi si presenta a una trattativa sia pronto con fideiussioni e garanzie certe, cioè i pagamenti vanno garantiti. Ogni altro tipo di contratto, come opzioni d’acquisto per esempio, lascia l’incertezza per chi un domani si penta e rinunci, lasciandoci con un organico modificato, situazioni nuove e quindi una totale e ancor più grave incertezza rispetto a quella che c’è stata in questo breve periodo. Noi non vogliamo che ci sia incertezza. Se qualcuno vuole il Rimini vogliamo garanzie certe. Per Nicastro inizialmente le premesse erano di un certo tipo, poi erano cambiate quando si è andati a chiudere. Un bonifico è arrivato”.

“200mila dollari sono arrivati e sono stati restituiti” puntualizza Grassi in merito.

La società è ancora in vendita? “La vita è fatta di tre cose – risponde Grassi -: il nostro benessere psicofisico, la nostra famiglia e l’azienda o quello che ci dà da mangiare. Il mio benessere psicofisico è azzerato: di benessere ne provo pochissimo perché faccio un mestiere complicato e perché sono solo. Anche questa cosa degli abbonamenti (poco più di 700 le tessere sottoscritte finora, ndr) sembra una ritorsione. La squadra sembra più performante della passata stagione, abbiamo anche abbassato il costo degli abbonamenti e la gente non si abbona per una qualche forma di ritorsione. La mia famiglia mi sta dicendo: “ma perché tu ti complichi la vita? Potresti veleggiare in Croazia e sei a destreggiarti con un’opinione pubblica che non ti perdona nulla”. L’azienda: tra poco arrivano i cinesi e non lavoreremo più. Sommate queste tre cose e datevi una risposta”.

Grassi continua: “ieri sera mi ha cercato un imprenditore di Roma, che è stato socio di altre società. Ci segue perché è incuriosito dalle notizie provenienti da Rimini. Gli ho spiegato come stanno le cose da noi. Gli ho anche detto che non abbiamo pendenze. Lui mi ha detto che non è possibile. Non ci poteva credere. Poi mi ha detto che non ha pretese”.

Il presidente del Rimini FC si dice pronto ad imparare dagli errori commessi. “Noi abbiamo fatto l’operazione Nicastro sulla parola. I soldi sono arrivati veramente. Fino a 200mila euro ci arrivano un po’ tutti, poi l’area si fa un po’ rarefatta. L’esperienza ci dimostra che chi entra con il 10, il 15 o il 20% fa come un topo nel formaggio: poi se lo mangia tutto”.

Ci sono in questo momento trattative in corso? “Non c’è nulla di importante – è sempre Grassi a parlare -. C’è soltanto questa cosa maledetta che quando chiediamo chi c’è dietro le figure che emergono non sono affidabili, perché hanno fatto cose analoghe in altre città, ed è inutile partire. Il desiderio è trovare qualcuno che accompagni, ma senza infliggere a un sistema che è già abbastanza scosso da cambi continui traumi che oggi non sono più sopportabili in questa città. Adesso siamo questo: abbiamo una struttura motivata, vedo una grandissima armonia in tutti. Credo sia difficile sottrarsi alle responsabilità che ho”.

Qualche momento di tensione, dopo l’intervento di un tifoso.

Interviene anche il tecnico Renato Cioffi: “in questa situazione se fossi un tifoso, vista la crisi che c’è nel calcio, pregherei il presidente di rimanere perché non ci sono persone come lui. Cercherei di convincerlo a restare se dovesse avere qualche pensiero diverso. Qua c’è un allenatore che sa quello che deve fare. Fin quando io rimarrò sulla panchina del Rimini deciderò io. Mi sembra che più di una volta volete andare oltre”.

L’incontro con la stampa si interrompe in maniera brusca.

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