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altri 23 casi monitorati

Obblighi vaccinali. Niente più nido e materna per 27 bambini

In foto: repertorio
repertorio
di Simona Mulazzani   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mar 6 ago 2019 14:19 ~ ultimo agg. 7 ago 11:55
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Sono partite oggi, consegnate ufficialmente dalla Polizia locale di Rimini, le lettere di decadenza dell’iscrizione al nido/scuola dell’infanzia per il prossimo anno scolastico  a 27 famiglie non in regola con gli obblighi vaccinali previsti per i loro figli. Al termine fissato per il 10 luglio 2019, le ventisette famiglie non hanno consegnato la documentazione prevista dalla legge ‘Lorenzin’, e per questo non potranno né accedere né frequentare le scuole d’infanzia comunali a Rimini. I posti decaduti saranno subito riassegnati, secondo la graduatoria, a coloro che si sono collocati in posizione utile.

Oltre queste 27, altre 23 posizioni sono soggette a monitoraggio ulteriore da parte degli uffici comunali. Si tratta di bambini  per cui sono stati presentati documenti o parziali o non attestanti chiaramente la situazione vaccinale. Alle famiglie è stato chiesto in tempi rapidi di completare la documentazione con certificato vaccinale di frequenza ed assegnazione di un termine perentorio.

 “L’invio delle 27 lettere  -e l’avvio del monitoraggio per le altre in sospeso – è solo l’ultimo passaggio – ricorda Mattia Morolli, assessore ai servizi educativi del Comune di Rimini – del complesso percorso di recupero degli inadempienti all’obbligo vaccinale avviato nel 2017 dopo l’approvazione della relativa legge. Un percorso molto lungo e duro, che, almeno per il Comune di Rimini, ha però permesso di recuperare gradualmente il gap romagnolo, e riminese in particolare, avvicinandolo sempre di più alla media della Regione Emilia  – Romagna. I dati sulla copertura vaccinale che comparano le annualità 2017 e 2018 restituiscono un quadro di netto recupero per Rimini. Un quadro sicuramente ancora migliore allo stato attuale, in considerazione dell’ordinanza sindacale entrata in vigore lo scorso 24 aprile e il lavoro di questi ultimi due mesi che ci ha permesso di recuperare la stragrande maggioranza delle posizioni incerte. La decadenza dalla frequenza scolastica per i 27 casi citati è logica conseguenza di questa attività portata avanti per la tutela della salute di tutti i bambini e delle loro famiglie, riconosciuta anche dal Tar dell’Emilia Romagna nella sentenza che a fine maggio ha respinto i ricorsi contro l’ordinanza ”.