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plauso di Confesercenti

Licenza sospesa a chi evade. A Rimini si lavora al regolamento

In foto: palazzo Garampi
palazzo Garampi
di Simona Mulazzani   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mer 28 ago 2019 14:10 ~ ultimo agg. 29 ago 10:46
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Licenza sospesa a chi non paga le tasse. La norma a cui sta lavorando il comune di Rimini, riportata sulle pagine de Il resto del Carlino trova il plauso della Confesercenti. La proposta, ha spiegato l’assessore Gianluca Brasini al quotidiano locale, sarà discussa in commissione e consiglio comunale a breve con l’obiettivo di farla entrare in vigore in autunno.

Scatterà la sospensione della licenza per almeno tre mesi per quelle attività che non saranno in regola con Tari, Imu, tassa di soggiorno e gli altri tributi locali ma sarà punito anche chi subentra nell’attività ad imprenditori che hanno evaso in modo sistematico.

A dare forza all’azione del comune la legge nazionale approvata a giugno dal governo, che dà più potere agli enti locali in tema di rilascio delle licenze. Il pugno duro non sarà per le attività in difficoltà ma volenterose, ma per i classici furbetti. I provvedimenti, infatti, non scatteranno alla prima inadempienza, ci saranno tutti i solleciti del caso, e la possibilità di rateizzare il dovuto.

Un segnale di civiltà ed equità”, dice Mirco Pari, direttore Confesercenti Provinciale. Rimini, ricorda Pari, conta circa 8 milioni di evasione di Tari, circa il 20 per cento dei riminesi non paga la tassa sui rifiuti. “L’aspetto più odioso in questo è che chi è in regola con il tributo si deve fare carico anche del costo del servizio di chi non paga la Tari. Importante è il fatto che nel regolamento è previsto in caso di vendita, che il debito tributario ricade sull’acquirente, questo per ovviare al problema delle chiusure e aperture di nuove società. Quindi o si compensa prima o il nuovo proprietario è consapevole che si dovrà fare caricato del debito precedente. Sul discorso dello stato di necessità, per rateizzare il dovuto e aiutare chi è in effettiva difficoltà con i pagamenti, i comuni dovranno verificare ed evitare che la dilazione negli anni finisca nel dimenticatoio”.

Un regolamento simile a quello che sarà discusso a Rimini è già operativo dallo scorso anno a Riccione, entrato in vigore molto prima del varo della legge nazionale. “E’ partito con molto coraggio ” commenta Pari, che si augura che ora tutti i comuni si adeguino, perché il debito tributario ricade sugli enti locali ma anche sui cittadini”.