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Dieci anni di economia

Un decennio complicato: aumenta disoccupazione, chiudono i negozi

di Andrea Polazzi   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mer 17 lug 2019 13:57 ~ ultimo agg. 15:04
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L’Ufficio Studi di Confcommercio – Imprese per l’Italia ha presentato il Rapporto sulle economie territoriali.

Nel decennio 2008/18 la popolazione residente in provincia di Rimini è aumentata di 44mila unità, passando dai 295.000 abitanti ai 338.000 attuali. Nello stesso arco di tempo a fronte però di un aumento del numero di occupati (da 134.000 a 152.000), cresce il dato della disoccupazione dal 5,5% all’8,2%, il livello più alto in tutta l’Emilia Romagna. Con picchi nella fascia 15/24 anni dove in un decennio si è passati dall’11,2 al 20,9%. Confcommercio rileva le difficoltà per le piccole imprese nel gestire i picchi di lavoro stagionali col venir meno dei voucher e di istituti contrattuali flessibili.
Per l’economia il decennio segna una sostanziale tenuta anche se i consumi dei residenti (che nel 2018 crescono dello 0,6%) sono frutto di una risalita iniziata nel biennio 2015/2017 (+0,8%) dopo il crollo tra il 2008 e il 2014 (-3,6%). La provincia resta comunque fanalino di coda per i consumi in Regione.
La lieve ripresa dei consumi non serve però a risollevare il commercio. Lo scorso anno in Emilia Romagna hanno chiuso 3.311 attività di cui 1986 al dettaglio. Preoccupante anche il dato riminese: 285 serrande abbassate di cui 203 nei negozi di vicinato. Una boccata d’ossigeno arriva dal bando regionale che mette in campo 4milioni di euro per le piccole attività anche a sostegno degli affitti. Un’iniziativa che, dopo quello di Cna, raccoglie il plauso anche del presidente provinciale di Confcommercio Gianni Indino.
Tornando ai numeri, negativo anche il saldo del settore servizi di alloggio e ristorazione dove in provincia si perdono 141 attività (-1525 in regione). Nonostante questo Rimini si conferma capitale del turismo regionale: nel 2018, l’occupazione nel settore servizi è la più alta in regione (74,2), di cui ben il 30,9% dei lavoratori impiegati nei settori commercio, alberghi e pubblici esercizi (il 20,1 in Emilia Romagna, il 20,4 in Italia). “I pubblici esercizi si confermano settore vivace, con grande capacità di crescita – continua Gianni Indino – e i fondi che verranno messi a bando modificando la L.R. 41/97 potranno accelerare ulteriormente questo percorso, manifestando ancora di più la loro propensione alla qualità, alla creatività e all’ampliamento dei servizi erogati. Misure da noi chieste a gran voce a sostegno del settore che si sta dimostrando trainante per l’economia turistica, non solo riminese”.
Il turismo si conferma motore trainante dell’economia provinciale: delle 39.539 imprese riminesi, 5.431 si dedicano ad alloggio e ristorazione, comunque in calo del 3,6% sull’anno precedente.

Un ringraziamento è dovuto alla Regione Emilia Romagna – conclude il presidente Indino – che ancora una volta si è dimostrata sensibile ai temi del commercio e del turismo: il bando digitalizzazione già in atto, il bando sul turismo che si apre oggi aperto anche a balneari e intrattenimento e i nuovi per il commercio che arriveranno dopo l’estate ne sono la conferma. Con grande capacità di ascolto e di recepimento delle istanze delle imprese che rappresentiamo, con questi provvedimenti la Regione ha dimostrato attenzione, lungimiranza e vicinanza ai territori che vivono momenti di grande difficoltà, come i dati testimoniano, ma che non ci devono scoraggiare. Anzi, coglieremo anche queste occasioni che ci vengono fornite per rilanciare il nostro commercio e innalzare il livello e la qualità del nostro comparto turistico con iniziative e nuovi modelli. Una strada già scelta e intrapresa, con l’aiuto delle amministrazioni che intendono farsi carico di supportare le piccole imprese”.