Indietro
menu
Viaggio missionario

A Mutoko il "Marilena Day", in ricordo dell'amata missionaria

In foto: l'arcivescovo di Harare con il vescovo Lambiasi
l'arcivescovo di Harare con il vescovo Lambiasi
di Simona Mulazzani   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
dom 7 lug 2019 16:30 ~ ultimo agg. 8 lug 15:20
Facebook Whatsapp Telegram Twitter
Print Friendly, PDF & Email
Tempo di lettura 2 min
Facebook Twitter
Print Friendly, PDF & Email

Una giornata di festa, di grande emozione e commozione quella vissuta ieri nella missione “All Souls Mission” di Mutoko in Zimbabwe. L’intera comunità ha commemorato la missionaria riminese Marilena Pesaresi, scomparsa il 29 dicembre scorso. In sua memoria, d’ora in poi, il 6 luglio non sarà più solo “Il Luisa Day”, in memoria di Luisa Guidotti, il medico missionario ucciso il 6 luglio del 1979 e a cui è dedicato l’ospedale, ma il “Luisa e Marilena Day“.

Insieme alla comunità locale c’era il gruppo riminese partito mercoledì pomeriggio, guidato dal Vescovo Francesco Lambiasi. Con il Vescovo ci sono don Aldo Amati, parroco di San Gaudenzo di Rimini, Tonino Pesaresi – medico, fratello di Marilena e una dei responsabili di Operazione Cuore nata proprio in seno alla missione di Mutoko e la moglie Franca; il dottor Leonardo Cagnoli, presidente della Fondazione Marilena Pesaresi onlus; Giorgio Casadei, ideatore e animatore di tante iniziative “Rimini for Mutoko”, Annarosa Nicolini, vedova di Luciano Chicchi.

Momento centrale la messa, presieduta dall’Arcivescovo di Harare Robert Christopher Ndlovu e concelebrata dal vescovo di Rimini, ma anche dal parroco di Mutoko e da altri sacerdoti che hanno lavorato e stimato Marilena. Oltre un migliaio le persone presenti tra cui anche tanti pazienti, molti venuti da lontano, curati e salvati dalla dottoressa Pesaresi. Alcuni di loro sono stati curati in Italia grazie ad Operazione Cuore e ospitati dalle famiglie riminesi. Da parte dell’arcivescovo Ndlovu un ringraziamento sentito alla comunità riminese per il grande aiuto al popolo dello Zimbabwe in questi 40 anni. Al termine della celebrazione il pastore della chiesa africana e il vescovo Lambiasi hanno benedetto e inaugurato il giardino e il sito della memoria: alcune capanne che restano del primo ospedale costruito negli anni trenta. Una è stata restaurata e al suo interno sono state posizionate alcune foto che ricordano la storia della missione, prima dell’arrivo di Marilena, e dell’ospedale, con particolare attenzione all’attività di Luisa e Marilena. Per commemorare simbolicamente le due missionarie e anche Luciano Chicchi, grande amico della missione che tanto ha fatto per far crescere l’ospedale, sono state inaugurate e benedette tre balancing rosks, sculture realizzate con rocce basculanti di granito nero, roccia tipica dello Zimbabwe, e che sono simbolo del paese. Le tre sculture si trovano nel giardino, luogo di ristoro per pazienti e operatori dell’ospedale.

Momento molto profondo e toccante anche la messa celebrata dal vescovo Lambiasi e da don Aldo Amati, nella cappellina in cui Marilena iniziava ogni giornata con la preghiera: “E’ stato un momento speciale – ha detto Massimo Migani, il medico riminese che oggi dirige l’ospedale di Mutoko -. Nella cappellina con Marilena abbiamo vissuto momenti di spiritualità intensa. E’ il luogo in cui è maturato anche il mio si alla missione“.