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Tre tecniche

Vincere l'ansia da prestazione

In foto: trofeo “3Bis Lady”
trofeo “3Bis Lady”
di Icaro Sport   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
lun 10 giu 2019 09:44
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Nello sport, l’ansia anticipatoria correlata a una gara importante può minare la struttura mentale dell’atleta che ne soffre, perché ben prima dell’evento agonistico la mente si inquina di pensieri negativi e il corpo subisce le conseguenze nefaste dell’effetto psicosomatico, a discapito della qualità degli ultimi importanti allenamenti di messa a punto della competizione.

Come si combatte l’ansia anticipatoria?

Ecco tre tecniche che, dopo anni di sperimentazione, considero efficaci e attuabili da chiunque, e sopratutto in piena autonomia. Altre tecniche, invece, possono essere messe in atto soltanto con il supporto di un professionista.

1. Allenamento mentale finalizzato a sviluppare la consapevolezza del presente, del “qui e ora”

Se restiamo ancorati saldamente al presente, anziché avere fretta di anticipare il momento futuro che provocherà paura, limitiamo il disagio al solo istante che la scatena, ad esempio al tempo di durata del volo. Dobbiamo dire a noi stessi che “ora” va tutto bene e quando sarà il momento di avere paura ce ne occuperemo. Anche perché se viviamo nel futuro non siamo nel presente, e se non siamo nel presente non ascoltiamo cosa ci dice il nostro corpo, non viviamo le sensazioni che ci trasmette, dunque non siamo “consapevoli” di quel che accade: lo subiamo e basta!
Per capire l’importanza di questa strategia, proviamo a rovesciare una nota citazione, tratta dalla commedia Minna von Barnhelm di Lessing, riferita al piacere: «[…] to await a pleasure, is itself a pleasure», che si traduce in “[…] l’attesa del piacere è essa stessa un piacere”. Ebbene, potremmo dire che “l’attesa della paura è essa stessa una paura”, che è la migliore definizione di ansia anticipatoria. Restiamo nel presente, nella nostra “bolla” e lasciamo la paura nel futuro. Quando sarà il momento ci penseremo in modo costruttivo…

2. Visualizzazione

Ogni volta che dovesse arrivare un pensiero negativo, e di conseguenza prodursi un’immagine negativa, sostituiamo subito l’immagine negativa con un’immagine positiva. In altre parole, dobbiamo tenere a “portata di mano” alcuni ricordi da usare come jolly, quali ad esempio una bella serata con il partner, una vacanza riuscita alla perfezione, una festa, il giorno della laurea ecc. Scegliamo uno di questi pensieri e riviviamolo nella nostra mente con il coinvolgimento di tutti i sensi. Cerchiamo di trovare nuovi dettagli nel ricordo, colori, odori, sapori, voci, sensazioni. Lasciamoci andare e facciamo in modo che queste emozioni positive prendano il sopravvento su qualunque altro pensiero negativo, e manteniamo il pensiero finché riteniamo che sia utile. Quando decidiamo di tornare nel presente, sorridiamo e godiamo per aver sconfitto l’ansia, sapendo che potremo ripetere l’esperienza tutte le volte che vogliamo.

3. Accettiamo l’ansia e facciamoci pace

Nonostante tutto, l’ansia continuerà a fare capolino, è il suo mestiere. Ebbene, al posto di combatterla, accettiamola e ringraziamola! Sì, hai capito bene, ringraziamo l’ansia perché ci offre la possibilità di conoscere i nostri punti deboli, di affrontarli e di superarli. Facciamo pace con il chiodo fisso che ci crea angoscia e pensiamo ai nostri obiettivi in modo costruttivo, non con atteggiamento disfattista, che innesca la profezia che si autoavvera. Pensa a ciò che otterrai superando la paura al posto di pensare a ciò che perderai se ti farai sopraffare dall’ansia. Nel preciso momento in cui riusciamo a dirci “io sono così e mi accetto per quello che sono”, stiamo dicendo BASTA a tutto ciò che ci fa star male, consapevoli che dipende solo da noi e da nessun altro.
Vincere l’ansia anticipatoria vuol dire riuscire a vivere gli appuntamenti importanti della vita, lavorativi, sportivi o personali che siano, senza rinunciare a nulla di ciò che consideriamo importante per noi, con aumento di autostima e fiducia. Lasciamo sprofondare nell’oblio l’illusione che possiamo controllare tutto, e dunque, per tornare alla paura di volare, abbandoniamo l’idea malsana che guidare l’auto sia più sicuro che volare in aereo: è una balla spaziale! Il segreto per vivere felici è imparare a riconoscere ciò che si può e ciò che non si può controllare, accettandone con serenità le conseguenze.

Monica Paliaga
Sport Mental Coach