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Salvate da un passante

Turiste aggredite in spiaggia, 36enne fermato per violenza sessuale

In foto: i controlli dei carabinieri in spiaggia (repertorio)
i controlli dei carabinieri in spiaggia (repertorio)
di Lamberto Abbati   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
lun 17 giu 2019 12:56 ~ ultimo agg. 18 giu 15:17
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Torna l’incubo degli stupri sulla spiaggia di Rimini. Ieri notte, poco prima dell’una, due sorelle tedesche di 30 e 31 anni stavano passeggiando a piedi nudi sulla battigia all’altezza del Bagno 1 quando un rumeno di 35 anni le ha prima avvicinate e poi aggredite. Lo straniero, sfruttando l’oscurità, si è avventato su una delle due sorelle incominciando a palparla pesantemente nelle parti intime. La turista aggredita ha iniziato a gridare e a divincolarsi, mentre l’amica cercava di staccarla dalla presa dell’uomo. Dopo esserci riuscita, sono entrambe corse via, ma il rumeno le avrebbe rincorse sgambettando una della due. Nel frattempo, però, le urla disperate delle due giovani sono state avvertite da un passante di colore, un senegalese di 33 anni, che si è precipitato in riva e si è avventato contro l’aggressore. N’è nata una colluttazione, al termine della quale il rumeno ha tentato la fuga. Ma due pattuglie dei carabinieri della Stazione di via Destra del Porto e del Radiomobile che erano di perlustrazione in zona sono intervenute nel giro di pochi istanti riuscendo a bloccare il rumeno, riconosciuto dalle vittime e dal senegalese, che si trova a Rimini in vacanza e che risiede da anni nel Bergamasco, dove lavora come operaio.

Mentre le due sorelletedesche venivano soccorse dal personale del 118 e trasferite all’ospedale Infermi di Rimini, dove sono arrivate sotto choc, l’aggressore veniva portato in caserma e, su disposizione del pubblico ministero Davide Ercolani, sottoposto a fermo con le accuse di violenza sessuale e lesioni. L’aggressore verrà interrogato ed entro 48 ore dal fermo il giudice dovrà decidere se convalidare o meno l’arresto. La 31enne, nel tentativo di difendere la sorella minore palpeggiata, si sarebbe procurata la frattura di una mano, refertata in pronto soccorso con una prognosi di 20 giorni. La vittima dell’aggressione sessuale, invece, ha intrapreso il percorso di sostegno psicologico previsto in questi casi. Presto entrambe saranno sentite dagli investigatori alle presenza di un traduttore. Così come il senegalese intervenuto in loro aiuto, considerato dagli inquirenti un testimone preziosissimo.