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In vista del Consiglio

Palariccione. Maggioranza: ben vengano chiarimenti

In foto: il palas dei congressi di Riccione
il palas dei congressi di Riccione
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
mar 4 giu 2019 16:11 ~ ultimo agg. 16:30
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Ben benga l’opportunità di un confronto pubblico su conti e capacità economica della Palariccione. Così i capogruppo di maggioranza a Riccione commentano la richiesta di una seduta consiliare dedicata al tema da parte dell’opposizione. E’ il PD, in particolare, che i capogruppo prendono di mira. L’intervento è firmato da Fabrizio Pullè (Noi Riccionesi), Pier Giorgio Ricci (Forza Italia), Sara Majolino (Lista Civica Renata Tosi), Andrea Bedina (Lega).
“Lasciatecelo dire: ERA ORA!
Finalmente, a distanza di più di venti anni da quando ne hanno concepito la costruzione con “infelice” fantasia, si sono accorti che l’intera operazione economica non si reggeva in alcun modo in piedi.
Ma alle previsioni errate del PD  siamo ormai abituati: si pensi, ad esempio, alla sciagurata gestione dell’aeroporto, che hanno portato al fallimento, con tutti gli strascichi penali conseguenti, o ai costi del TRC, con particolare riguardo a quanto la collettività è stata costretta a sborsare per la realizzazione dell’opera e quanto dovrà sborsare in futuro per il sostentamento / mantenimento della medesima, una volta che la stessa sarà entrata in funzione (sempre se entrerà mai in funzione….).
Queste sono altre partite, giocate senza alcuna visione reale della città, che rientrano nel repertorio di fallimenti e scelte sciagurate a causa delle quali la città sta pagando, e soprattutto pagherà in futuro, le conseguenze”.
Poi il riassunto della storia vista dalla maggioranza: “prima il PD, al momento della sua costruzione,  ha presentato un piano economico-finanziario completamente infondato; poi, una volta aperto il Palas, quando si è accorto che tutti i calcoli economici e le previsioni di sostenibilità dell’opera erano completamente sballati, ha deciso di far pagare gli ulteriori 30 milioni di debito per la costruzione direttamente ai cittadini, scaricandone la proprietà  al Comune.
I piddini di oggi, sono gli stessi piddini che venti anni fa dicevano che la società di gestione del Palas avrebbe macinato utili anche pagando annualmente una rata di ammortamento del mutuo di circa 1 milione di euro all’anno.
Nemmeno è il caso di evidenziare come mai nessuna previsione si è rivelata più errata…
Oggi la società, svuotata dalla proprietà dell’immobile, è una società fortemente ridimensionata, che opera, grazie al buon lavoro degli amministratori, per portare utili alla città.
Utili che, dobbiamo avere il coraggio di evidenziarlo, sono comunque limitati, proprio in ragione della limitata capacità strutturale e della limitata versatilità del Palacongressi stesso.
Ora la minoranza dice di “volerci vedere chiaro”, e non si capacita di come anche una gestione attenta, oculata ed accorta, rimanga comunque lontana anni luce, in quanto a ricavi e fatturati, dalle previsioni iniziali risultate completamente errate.
Immaginiamo possa essere noioso ripetere il solito “ve l’avevamo detto”, ma anche questa volta è inevitabile ripeterlo nuovamente, accendendo un faro di verità sugli errori commessi dalle sinistre fin dalla progettazione del Palas: era facile, già allora, prevedere che quel piano economico si sarebbe rivelato insostenibile, che il Palazzo dei Congressi, così come costruito, era nato sbagliato, che la società Palariccione non si sarebbe mai potuta sostenere pagando il debito -monstre del mutuo.
Questa maggioranza rimane, al contrario, sempre fedele e coerente alla propria idea: il Palas è un’opera sbagliata frutto di una operazione altrettanto sbagliata, per tempi e per modi; ma ora che il Palazzo c’è, i conti, non considerando la rata del mutuo, sono migliorati e le presenze raddoppiate. Si cerca, in definitiva e con assoluta responsabilità, di farlo lavorare al meglio, nell’interesse di tutti cittadini.
Il percorso di faticoso e fondamentale risanamento, è stato avviato negli anni scorsi e continua fino ad oggi attraverso operazioni di promocommercializzazione forti e mirate.
Fermo restando, a proposito di dismissioni di società partecipate non strettamente necessarie alle finalità del Comune, che lo stesso PD, quando era al Governo del Paese, ha approvato la “legge Madia” sulla razionalizzare delle società ritenute non più utili per le finalità dell’ente pubblico (come, nel caso di specie, la società Palariccione)”.
Sulla convocazione: “La trasparenza è sempre stata, è, e sarà sempre, la parola chiave di questa maggioranza, per la quale  il bene dei riccionesi e dell’ economia della città sono il faro cui puntare, senza mezzi termini, senza gesti di arroganza e soprattutto senza mire prive di senso”.